Un aereo,
un’auto e l’occasione di scoprire in Grecia natura selvaggia, scorci unici e le
radici della civiltà minoica
22 Novembre
2017
Creta si
allunga nel mare più a sud delle coste della Tunisia avvolta da una natura
selvaggia, che affianca la macchia mediterranea a gole alpine e a spiagge di
sabbia bianca finissima. A Creta ci si possono ritagliare spazi protetti,
angoli di pace, oppure si può vivere una vacanza dinamica tra mare e trekking.
Per non
disperdere energie in viaggio e usarle tutte per godersi l’isola della Grecia,
il modo migliore è arrivare in aereo noleggiare un’auto. I voli diretti
dall’Italia partono da Milano e Roma e sono frequenti in estate. Oppure si può
volare su Atene e arrivare via mare dal Pireo. È ora di scegliere la vostra
Creta on the road. Mentre ci pensate, ci portiamo avanti con qualche
suggerimento.
SCOPRIRE
IRÁKLIO, CUORE PULSANTE DELL’ISOLA
Siete nel
capoluogo dell’Isola, il suo centro economico e il suo cuore culturale. Per
visitare Iráklio (quasi 200mila gli abitanti). Conviene lasciare il proprio
mezzo in uno dei parcheggi ai margini della cittadina o vicino al porto e
dedicarsi ad esplorarla tra i suoi quartieri moderni e le mura, le piazze
raccolte e le strade tortuose che si snodano verso il fronte mare del porto
antico.
Non mancate
di passeggiare lungo le mura fortificate che proteggono la cittadella per
cinque chilometri. Sono scandite da otto porte e sette bastioni e furono
costruite dai veneziani tra il XV e il XVII secolo su antiche mura bizantine.
Vale la sosta e qualche fotografia la Porta del Pantocratore e si può accedere
ai cammini di ronda dalle rampe in corrispondenza dei bastioni (con giorni e ad
orari limitati). Non mancate una sosta (meglio un pranzo o una cena) tra i
colori suggestivi del “porto veneziano”, un bacino a fianco del porto
commerciale guardato a sinistra dalla sagoma tozza del castello a mare.
SULLE TRACCE
DELLA CIVILTÀ MINOICA, AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI IRÁKLIO
Un luogo
unico al mondo per avvicinarsi ai misteri della civiltà minoica. Per trovarlo
bisogna andare verso i bastioni orientali della città dove un palazzo
razionalista del 1933 raccoglie la quasi totalità dei reperti rinvenuti nei
maggiori siti archeologici dell’isola. In un racconto emozionante lungo 5
millenni ecco Ceramiche, vasi e soprattutto meravigliosi affreschi recuperati
dal palazzo reale e dalle case vicine. Tantissimi e di enorme valore anche i
reperti provenienti da Festo, quando il villaggio era il principale centro di
produzione della ceramica dell’isola.
L’INCANTO DI
CNOSSO, ANTICA CAPITALE MINOICA
Arthur
Evans, inglese, professione archeologo. Alla sua dedizione appassionata si deve
quanto oggi si può vedere a Cnosso, al centro di una cerchia di colline su
un’altura a sinistra del torrente Katsambàs. Perché è qui che in antichità
sorgeva la capitale minoica. Evans non si limitò a ridare luce alle rovine , ma
cercò di riproporre il palazzo nel suo aspetto originario, ricostruendo
scalinate e fondamenta, innalzando pareti e colonne in calcestruzzo. Fece anche
ricreare la decorazione pittorica sulla base dei frammenti ritrovati. Certo non
sarà un allestimento filologicamente perfetto, ma la resa emotiva per il
visitatore è altissima.
PER NON
PERDERE I CARAIBI D’EUROPA
A sud,
Mátala per i saccopelisti e gli hippy. Sulla punta nord ovest, a Bálos per la
laguna turchese e la sabbia più bianca dell’isola. Sulla punta nord est a Vái,
con un palmeto alle spalle la suggestione tropicale di una baia per famiglie,
acque basse e sabbia fine. Sulla costa occidentale, Fálasarna per il rosa dei
coralli mescolati alla sabbia, l’onda lunga del mare aperto, i tramonti che
incendiano la spiaggia. Sulla punta sud ovest i “Caraibi d’Europa” di
Eláfonissi, con la sabbia dorata, le acque basse in cui si cammina fino a un
isolotto, la brezza calda che soffia dall’Africa.
A OVEST, LA
NATURA SELVAGGIA E I PANORAMI DA URLO
La porzione
a ovest dell’isola è quella dai contrasti più accesi, tra mare e montagna,
animati porticcioli e coste ad alto tasso meditativo. Nella fascia costiera
settentrionale, allontanandosi da Iráklio, si guida sulla S30 vicino al mare,
lungo una costa panoramica cadenzata da lunghe spiagge libere e cittadine
vivaci come Réthimno e Haniá. Fermatevi, prendetevi un’insalata o uno shot di
yogurt e miele per ripartite verso promontori dalla conformazione sempre più
spigolosa e dall’anima più selvaggia, fino al tratto di costa tra Paleohóra e
Sfakiá.
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