Nel
multiforme universo creativo di Pier Paolo Pasolini la Grecia è una presenza
ossessiva, fin dalle prime traduzioni giovanili.
Il mito antico era infatti una potente metafora di quella civiltà contadina magica e sacrale che è stata da sempre il suo vero oggetto d'amore. Apparso nel 1996 e ora riproposto in una nuova versione aggiornata, questo saggio affronta le tre grandi tragedie greche che hanno affascinato Pasolini, dando vita a diverse opere teatrali e cinematografiche: "l'Orestea", rivissuta come utopia politica di una sintesi fra cultura arcaica e cultura moderna; l'"Edipo re", reinterpretato alla luce della psicoanalisi e del proprio vissuto, e infine "Medea", riletta in chiave antropologica, come punto di arrivo.
Nel
multiforme universo creativo di Pier Paolo Pasolini la Grecia è una presenza
ossessiva, fin dalle prime traduzioni giovanili. Il mito antico era infatti una
potente metafora di quella civiltà contadina magica e sacrale che è stata da
sempre il suo vero oggetto d'amore. Apparso nel 1996 e ora riproposto in una
nuova versione aggiornata, questo saggio affronta le tre grandi tragedie greche
che hanno affascinato Pasolini, dando vita a diverse opere teatrali e
cinematografiche: "l'Orestea", rivissuta come utopia politica di una
sintesi fra cultura arcaica e cultura moderna; l'"Edipo re",
reinterpretato alla luce della psicoanalisi e del proprio vissuto, e infine
"Medea", riletta in chiave antropologica, come punto di arrivo di una
sfiducia crescente nei poteri del logos occidentale.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου