Il tema delle procedure di asilo esce dall'agenda del Vertice Ue
del 14 dicembre. Posizioni distanti tra il gruppo di Visegrad e Italia e
Grecia. Francia e Germania non hanno fretta.
29 novembre 2017
Il Parlamento ha già votato la sua proposta a metà novembre, con
il no dei grillini e l'astensione del Carroccio, ma per gli Stati membri non
c'è fretta per affrontare la riforma del regolamento di Dublino sulle procedure
per l'asilo in Europa. Secondo le ultime indiscrezioni il dossier è finito
fuori dall'agenda del prossimo Vertice dei capi di Stato e di governo del 14
dicembre, in cui si parlerà di flussi migratori, ma non di come gestire quelli
dei richiedenti asilo. Si proverà a chiudere la riforma, che secondo il
Parlamento deve imporre una suddivisione dei richiedenti asilo tra tutti gli
Stati membri, solo a giugno, al termine delle prossima Presidenza bulgara del
Consiglio.
Uno slittamento che è figlio delle enormi tensioni sollevate da
Dublino, con posizioni divergenti tra il gruppo di Visegrad - Polonia,
Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia - e Italia e Grecia e con anche Francia
e Germania che pendono per un approccio più calmo, lasciando decantare per
qualche altro mese il dossier.
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου