LATO KLODIAN / EUROKINISSI)
ATENE – Il
keniano Samuel Kalalei e la giovanissima etiope, solo diciottenne, Bedatu Hirpa
Badane hanno scritto i loro nomi nella storia diventando vincitori della
35esima Maratona di Atene. In condizioni meteo calde e con il percorso storico
che presenta la sua sfida annuale tra le colline sull’originale percorso di
maratona dalla città di Marathon fino allo stadio olimpico di Atene del 1896 ad
Atene.
13 NOVEMBRE 2017
Una gran
bella festa per il suo 25° compleanno per Samuel Kalalei che ha tagliato il
traguardo in 2:12:17, mentre tra le donne Bedatu Hirpa Badane di Etiopia, ungià
campionessa mondiale giovanile in pista quattro anni fa, ha vinto in 2:34:18,
appena quattro secondi prima di Alice Kibor del Kenya che la tallonava alle
spalle. La vincitore dell’anno scorso mentre era al debutto sulla maratona,
Nancy Arusei, è finita terza, ma la keniana ha avuto la, magra, consolazione di
migliorare il suo record di due minuti portandolo a 2:34:51.
RECORD –
All’inizio si voleva il record del percorso che è di 2:10:37, ma la temperatura
di oltre 20 grandi quando ancora erano le 9 del mattino al momento dello start
hanno fatto subito cadere le possibili aspettative. Un record però è arrivato
ed è altamente gratificante perché al via si sono presentate ben 18.500 runner,
8500 dei quali di nazionalità estera proveniente da oltre 10 Paesi nel mondo.
Mille atleti in più rispetto alla scorsa edizione, una crescita che fa sognare
per il futuro gli organizzatori.
IL FUTURO
– Solo domenica scorsa c’è stata la New York Marathon, la gara più famosa e più
ricca del mondo, quella che va di moda, quella che si deve fare per essere
considerati dei veri maratoneti, mentre dopo soli sette giorni in Europa c’è
Atene. La piccola (neanche troppo…) ma millenaria Atene. Eterna. Che vive e
vivrà per sempre nel mito di Filippide, l’emerodromo dell’antica Grecia, il
messaggero dell’esercito. Anche Atene è come New York: non si può non farla se
si vuole essere considerati dei veri maratoneti. Qui si respira la storia, qui
si pensa a 2500 anni fa, qui si arriva nello stadio Panathinaiko dove si sono
anche svolte le prime olimpiadi dell’era moderna nel 1896. E volendo ben dirla
tutta, qui ha vinto pure l’oro olimpico Stefano Baldini.
Il record di
18.500 partecipanti ottenuto domenica ad Atene non è soltanto un numero fine a
sé stesso. E’ importante per la maratona, è importante per la città di Atene e
per tutta la Grecia che con questa partecipazione di massa spera in futuro più
roseo, lontano dai problemi economici. La crisi della Grecia ha impattato negli
scorsi anni sulla maratona, ma come tanti Filippide dell’antica Grecia, i
maratoneti hanno continuato a presentarsi al via. Il futuro all’orizzonte è
luminoso: “Crediamo che la ‘Maratona Autentica’ ha il diritto di ospitare molti
altri corridori. Per farlo, chiediamo il sostegno del governo greco. Abbiamo
bisogno dello Stato per costruire un nuovo inizio per la maratona di Atene” ha
fatto sapere Kostas Panagopoulos, presidente della SEGAS, Federazione Atletica
Ellenica.
LA
TRADIZIONE – Più partecipanti significa rinunciare alla storia millenaria della
maratona? Assolutamente no, non si può pensare alla Maratona di Atene senza
pensare al mito di Filippide, al suo messaggio portato di corsa da Maratona
fino ad Atene e poi ora l’evento è cresciuto anche in popolarità tra gli
spettatori, con una presenza record di più di 100mila persone lungo il
percorso. A differenza dei tempi precedenti i greci stanno ora abbracciando
l’evento e lo riconoscono sempre di più come uno dei loro principali eventi
sportivi. Tutto e tanto è cambiato rispetto a dieci anni fa quanto la
popolazione ha spesso litigato con la polizia agli incroci stradali quando non
riusciva ad attraversarli per magari andare in spiaggia. Ora invece adulti e
migliaia di bambini stanno per ore ai bordi delle strade guardando la gara e
applaudendo i corridori.
Anche la
zona di partenza, oggi un po’ sottotono darebbe ancora maggior lustro a questa
storica gara. A spiegarlo è sempre il Presidente Panagopoulos: “Riteniamo che
negli anni a venire saremo in grado di ospitare molte più persone sul percorso
originale, probabilmente più di 25.000. Ma dobbiamo avere le strutture per
offrire ai maratoneti servizi migliori”:
MARY KEITANI
– Non sono solo la ‘massa’ dei corridori sentono dentro qualcosa di speciale,
quella voglia di visitare Atene e appoggiare i piedi sulla strada che ha
portato la maratona alla vita nell’epoca moderna, con le prime Olimpiadi del
1896. Mary Keitany ha ricevuto il premio AIMS Best Marathon of the Year il
venerdì ad Atene e ha parlato del suo sogno: “Posso dire che Atene è una bella
città e conosco il percorso. È simile a New York, quindi penso che vorrei
venire a provare a vincere questa gara”.
ROSE CHELIMO
– C’era anche la campionessa del mondo di maratona femminile, Rose Chelimo del
Bahrain, che domenica, due giorni dopo essere finita seconda nel Premio Aims
alle spalle della Keitany si è presentata al via e ha vinto la gara da 5 km
tenuta nei viali della Maratona di Atene.
Il
presidente SEGAS Kostas Panagopoulos
ritiene che la situazione economica sia migliorata gradualmente per la Grecia
ed è convinto che la gara continuerà nel suo incessante processo di crescita
grazie all’apporto degli sponsor, ma
quel che conta davvero sono e saranno i fondi governativi. Questi
faranno la vera differenza: “È una questione di priorità. Il governo ha ancora
i soldi per sostenere il nostro piano. Se lo Stato greco sosterrà la Maratona
di Atene, tantissimi altri runner, sia élite o amatori, avranno la possibilità
di provare a correre nelle strade del mito Filippide, correre la ‘Authentic
Marathon’ come viene definita, giustamente, proprio dagli organizzatori”.
Cesare Monetti
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