“Sono
trascorsi sette anni dallo scoppio della crisi greca e dal primo piano di aiuti
europei. Oggi la Grecia ha fatto alcuni passi avanti –scrive il
settimanale tedesco Der Spiegel– ma la crisi non e’ ancora superata, tanto che
due tra i principali creditori del paese, la Germania e il Fondo monetario
internazionale, sono divisi sulle ricette da adottare: maggior rigore per la
prima, una rinegoziazione parziale del debito per il secondo. In generale,
pero’, l’intera periferia dell’eurozona gode di uno stato di salute precario,
non molto differente da quello ellenico”.
“L’Italia –
prosegue il Der Spiegel – oltre all’eccesso di spesa e al colossale debito
pubblico, ha un grande problema con le banche, in particolare con il Monte dei
Paschi di Siena. Il primo gruppo bancario del paese, UniCredit, ha subito una
perdita di quasi 12 miliardi di euro lo scorso anno, ma fortunatamente a
portato a termine con successo il suo piano di ricapitalizzazione sa 13
miliardi, che gravava come un test di fiducia sull’intero sistema creditizio
del paese. Questa è una buona notizia per Unicredit, ma non per le altre banche
in difficoltà”.
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