Correva (è
proprio il caso di dirlo) l’anno 490 a.C. quando le truppe ateniesi, grazie
anche al piano ideato dallo stratego Milziade, riuscirono a respingere sulla
piana di Maratona l’offensiva persiana nonostante la netta differenza numerica
tra i due eserciti (si parla di 10 mila uomini ateniesi contro i 60 mila
persiani), uscendo così vincitori dalla Battaglia di Maratona. Incaricato di
portare la notizia riguardante l’esito del conflitto, l’emerodromo Filippide
corse quindi da Maratona fino ad Atene, senza sosta ed ovviamente con la
propria armatura indosso: arrivato nella polis, secondo Luciano da Samosata
Filippide riuscì solamente a dire “Abbiamo vinto!” (Νενικήκαμεν o Nenikēkamen,
in greco), prima di sospirare privo di forze.
11/11/2017
Leggenda o
verità, la cosa certa è che la storia di Filippide venne poi ripresa nel 1896
in occasione delle prime Olimpiadi moderne di Atene, organizzate da Pierre de
Coubertin, sul medesimo percorso attraversato dall’emerodromo al tempo, lungo
40 km. Solamente nel 1908 infatti, alle Olimpiadi di Londra, la distanza della
Maratona – così fu chiamata la corsa in ricordo di quella Battaglia – venne
portata a 42 chilometri e 195 metri per poi diventare ufficiale nel 1924 ai
Giochi Olimpici di Parigi.
E domani, a
più di 2000 anni di distanza da quel giorno, per la prima volta nella storia la
Maratona di Atene ha raggiunto il sold out presentando dunque al via della
corsa ben 18 500 corridori, tutti pronti a sfidare se stessi in primis ed
ispirati proprio dalle gesta dell’epico Filippide. Se si considerano invece
anche gli iscritti alle più brevi 10 km, 5 km e power walking, i partecipanti
diventando quindi oltre 51 mila, numeri mai fatti registrare prima nella
capitale greca.
Basata sul
percorso probabilmente effettuato da Filippide, la Maratona di Atene presenta
un dislivello positivo di 246 m che si accumulano in prevalenza nella parte
centrale della corsa. Dopo la partenza in leggera discesa dallo Stadio di
Maratona, infatti, gli atleti affronteranno un tratto pianeggiante fino ad
arrivare al km 10. Qui la strada inizierà quindi a salire lentamente ma
inesorabilmente fino al 32° km, con pendenza mai veramente dure (ad eccezione
di un breve tratto poco prima dello scollinamento) ma che tuttavia
affaticheranno non poco le gambe dei corridori, caricate anche dai tanti
chilometri ormai percorsi. Arrivati qui, nel caso in cui si sia superato
indenni il famoso “muro” allora la strada potrà dirsi in discesa almeno sulla
carta, dal momento che le pendenza si faranno negative permettendo così agli
atleti di ritrovare il giusto vigore avvicinandosi sempre più al centro di Atene,
visibile davanti a se. Gli ultimi chilometri saranno quindi un misto di
sensazioni e sentimenti contrastanti, con la fatica della corsa resa meno
evidente dall’incitamento degli spettatori lungo le strade e dalla gioia di
aver portato a termine la Maratona più antica del mondo, fino ad arrivare al
Panathenaikon, il celebre stadio che nel 2004 vide trionfare il nostro Stefano
Baldini nel giorno conclusivo delle Olimpiadi di Atene. Qui, premiato con la
medaglia di finisher, chiunque potrà dire di aver vestito almeno per una volta
nella propria vita i panni di Filippide, ma anche di Tersippo o Eucle. Perché
in fondo poco importa chi fu realmente a portare il messaggio: certi gesti,
quelli più veri e valorosi, rimangono spesso impressi nella mente di chi li ha
conosciuti, vissuti, ma anche solo letti o sentiti. Per questo ancora oggi ci
si ricorda di un emerodromo che pur di annunciare nel minore tempo possibile la
vittoria della propria polis, offrì la sua stessa vita.
Maratona Atene 2017, IL PERCORSO
Δεν υπάρχουν σχόλια:
Δημοσίευση σχολίου