Corruzione
in Italia, arriva il nuovo report di Transparency international. L'Italia non
ha avuto un punteggio positivo. Siamo in balia della corruzione.
Corruzione
in Italia, arriva il nuovo report di Transparency international.
L’organizzazione internazionale ha valutato che l’Italia risiede al 66° posto
in confronto a 176 paesi totali analizzati. Siamo un Paese in balia della
corruzione e questo non è di certo un segreto per gli italiani. Non è un
risultato positivo quello cominicato dalla Transparency international Italia.
Ma se pensiamo alla nostra posizione nel ranking europeo, forse non appare così
malvagia. Nel rankig europeo infatti ci siamo conquistati la terz’ultima
posizione e abbiamo dietro solo la Grecia e la Bulgaria.
La
corruzione
Corruzione
in Italia, niente di nuovo per gli italiani. Il nuovo report della Transparency
international ha dichiarato che l’Italia si posiziona al 66° posto. Non è un
numero affatto lusinghiero, anzi. Questa mattina a Roma è stato presentato il
report che ha fatto emergere un altro dato importante. Gli uomini d’affari e
gli investitori internazionali costruiscono l’indice della corruzione.
Anche se
negli ultimi tempi ci sono state numerose iniziative volte al contenimento di
questo fenomeno, l’Italia non è migliorata granchè. La percezione, per i
cittadini italiani, di vivere in un paese corrotto non è ancora cambiata. Si
pensi che solo da febbraio sono state varate ben tre leggi che riguardano
l’argomento. Queste si riferiscono alla corruzione tra i privati,
all’antiriciclaggio e agli appalti.
Lotta alla
corruzione
L’Italia,
probabilmente, fa molta fatica ad emergere dalla corruzione perchè la lotta per
eliminarla è divisa in due parti nettamente distinte. Dal report emerge che da
una parte l’apparato normativo risulta sufficiente con 62 punti su 100. Mentre
la pratica delle normative raggiunge un punteggio molto più basso, cioè 45
punti su 100. Quindi in pratica, le normative le abbiamo ma non vengono
applicate nel migliore dei modi. Oppure, in certi casi, non vengono applicate
affatto. Il problema più urgente da affrontare ora è capire se l’Italia sia
realmente capace di far fronte a questa piaga che ormai affligge il paese tra
troppo tempo.
Il problema
probabilmente risiede in un altro dato emerso dal report. In Italia mancano
leggi che prevedano la tutela di chi segnala casi di corruzione e le mancate
regolamentazioni da parte delle attività di lobbying. Il punteggio ottenuto da
questo aspetto infatti risulta essere molto basso, 29 punti su 100. A questo
proposito si pronuncia il presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele
Cantone. Egli esprime rammarico dicendo che in Italia una legislazione seria
che vagli accuratamente i finanziamenti destinati ai partiti non esiste ancora.
Nuove
riforme
Anche se
delle leggi salde e valide per verificare quelli che sono i finanziamenti
destinati ai partiti non esistono ancora, stanno iniziando a muoversi alcune
tutele in più nei confronti di chi decide di denunciare casi di corruzione.
Anche se siamo ancora molto lontani da una vera e propria norma. E’ emerso un
altro dato importante dal report che riguarda l’importanza delle società civili
e dei media in questa lotta.
Con un
punteggio di 42 su 100, queste ultime risultano avere un ruolo piuttosto
marginale e non risultano particolamente efficienti nel promuovere la lotta
contro la corruzione. Si sente tanto parlare di corruzione ma allo stesso tempo
non si approfondisce abbastanza l’argomento. Bisogna pur rendersene conto che
il problema della corruzione risiede nell’aspetto culturale dell’Italia. Pare
essere uno dei tratti distintivi del nostro Paese. Per cui l’esigenza di
intraprendere delle campagne più approfondite per debellare la corruzione sono
utili e strettamente necessarie.
di Rebecca Romano
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