Τετάρτη 8 Νοεμβρίου 2017

Falsi bilanci in Grecia: il potere della menzogna supera la verità

disegno di Anna Resmini
disegno di Anna Resmini

Il tribunale civile di Atene non si limita a sancire l’umiliazione pubblica dell’uomo che fece trasparenza sullo stato del Paese. Va un passo più in là: gli proibisce di dire il vero, e in fondo è esattamente questo l’aspetto più attuale

7/11/2017

La democrazia nasce ad Atene due millenni e mezzo fa, ma più di recente emerge da lì anche una lezione sinistra sull’impotenza della verità nella sfera pubblica. Il protagonista di questa vicenda è Andreas Georgiou, l’ex capo dell’ufficio statistico greco già condannato da un tribunale ellenico per una colpa imperdonabile: aver corretto i falsi nel bilancio greco, portando alla luce il deficit che sarebbe costato il fallimento del Paese. Di recente Georgiou ha subito una nuova condanna da un tribunale di Atene: «diffamazione semplice», per aver affermato una verità che lede l’onore di qualcuno. Il ricorrente era Nikos Stroblos, l’uomo che prima della crisi guidava la divisione nella quale erano stati falsificati i bilanci. Messo sotto accusa per aver riportato alla luce la realtà, Georgiou si era chiesto pubblicamente perché nessuno invece persegua in giustizia gli autori dei falsi. Questo gli è costato l’ultima condanna: lo statistico onesto dovrà versare 10 mila euro a Stroblos, il suo avversario, e pubblicare a proprie spese su un grande quotidiano ellenico la sentenza che decreta la propria sconfitta. Se rifiuta e resiste, per ogni giorno di ritardo avrà una multa di duecento euro. In sostanza il tribunale civile di Atene non si limita a sancire l’umiliazione pubblica dell’uomo che fece trasparenza sullo stato del Paese.

Va un passo più in là: gli proibisce di dire il vero, e in fondo è esattamente questo l’aspetto più attuale. Se infatti l’inizio della crisi greca sembra di una vita fa — dati i trascorsi da allora — la sua coda giudiziaria rimanda al grande disordine che domina la vita pubblica in molte altre democrazie oggi. Prima delle presidenziali di un anno fa, 146 milioni di americani avevano letto su Facebook fake news, falsità traversite da verità prodotte ad arte da un laboratorio russo. Deliberatamente falsa era anche la notizia dello stupro di una sedicenne in Germania ad opera di rifugiati afgani. Mai come oggi la menzogna consapevole ed epidemica diventa uno strumento di potere nella società aperta, e contro di essa. La Grecia ha inventato la democrazia nel quinto secolo avanti Cristo e aperto la crisi dell’euro sette anni fa. Meglio non prendere alla leggera i segnali che vengono da lì.

di Federico Fubini


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