Il mare da sogno della penisola del Pelion, ma anche le
foreste e le chiese affrescate. Oltre al trenino immortalato da Giorgio de
Chirico. E poi Rodi, con i suoi angoli medievali, i concerti sotto le stelle,
le spiagge trendy e quelle deserte...
MARIELLA GROSSI, 23 aprile 2018
MAMMA MIA! CHE MARE…
Meryl Streep ha imparato a preparare i dolmades, foglie
di vite ripiene di riso, in una taverna vernacolare di Damouchari. Insenatura
di mare blu e rocce chiare dove sono state girate scene del cult movie Mamma
Mia!. L’unico guizzo di mondanità in questo angolo bellissimo e segreto nella
penisola del Pelion che chiude il golfo di Volo. Questo sì famoso, perché da
qui ci si imbarca per le isole Sporadi, mentre pochi conoscono il Pelion, una
Grecia per intenditori, lontana dalle rotte del turismo di massa, delle brutte
architetture invasive del paesaggio.
La taverna di Damouchari, dove Meryl Streep ha imparato a
preparare i dolmades (foto Giovanni Tagini).
Solo 90 chilometri di foresta mediterranea primaria,
querce, castagni, cipressi, platani centenari, milioni di ulivi, ciliegi e i
famosi meli di Zagora che producono pomi rossi e dolci. Poi la montagna che
sfiora i 1600 metri, i fiori esportati in Olanda fino a pochi anni fa, le 400
specie di erbe officinali. Per la mitologia qui viveva Chirone, il più saggio
dei Centauri, maestro di medicina di Asclepio. Poi c’è il mare: calmo fra ulivi
e cipressi del golfo Pasasitikos, selvaggio sul fronte egeo, con coste
sfrangiate da scogliere, grotte, boschi e calette, dall’acqua cristallo,
turchese abbagliante, blu.
Spiagge di sabbia bianca come Aghios Ioannis, dove si
trova Anthoula, bottega della classica vecchietta greca perennemente seduta
sull’uscio. Vende coperte e tovaglie tessute a telaio, tende di cotone ricamate
a mano nei villaggi, made in Pelion, non in Cina. Bianchi anche la spiaggia di
Horefto e i tavoli della taverna O Petros, quasi a filo d’acqua, dove sembrano
non finire mai i pranzi a base di pesce freschissimo e verdure: gamberi fritti
con salicornia e altre erbe di scoglio, polpo con zucchine, sardine su purea di
melanzane.
Ma la spiaggia più spettacolare è Fakistra, una delle
dieci più belle al mondo secondo il Guardian, mai affollata perché si raggiunge
con una lunga passeggiata. Dista solo 15 km da The Lost Unicorn, albergo di
charme di Claire (inglese) e Christos Martzos (greco). E si sente il gusto
british nelle stampe alle pareti, nella biblioteca fornitissima di libri sulla
Grecia e romanzi, in tutte le lingue. Dalla terrazza si accede ai rami più alti
di un platano centenario, talmente estesi da ospitare comode sedute per godersi
un caffè o un aperitivo.
Il platano millenario nella piazza di Tsangarada, nella
penisola del Pelion, Grecia (foto Giovanni Tagini).
Sotto l’albergo, una piazzetta invasa da un altro platano
monumentale, forse millenario. È a Tsangarada, paese diffuso in micro borghi,
nel verde. E ci si sente davvero sospesi sopra un bosco dalla piscina del 12
Luxury Resort, cinque stelle ecologico con spa, che organizza weekend di
wellness e di vacanze active, equitazione, hiking e tiro con l’arco. In una
frazione di Tsagarada c’è il pope chiacchierone della chiesa settecentesca Ag.
Taxiarchis, che mostra con orgoglio l’icona con Aristotele e Platone ai piedi
della Vergine.
Un ulivo sul mare in una spiaggia meravigliosa sulla
penisola del Pelion (foto Ipa).
Nei villaggi di montagna – case in pietra all’ombra di
platani e castagni – chiese e storie hanno il sapore della leggenda anche se
autentiche. Ecco Agia Marina a Kissos e gli affreschi dalla Bibbia. Ma anche
figure pedagogiche di piante e animali: era una delle tante scuole segrete ai
tempi dell’occupazione ottomana, dove si insegnavano clandestinamente storia e
cultura greche.
Sono 250 gli affreschi nella chiesa degli Arcangeli
(Panmegiston Taxiarhon, sopra) di Milies, dall’acustica eccezionale grazie a 48
giare rovesciate nascoste nel soffitto. Peccato che questa virtù sia stata
sfruttata per un unico concerto. Milies è la stazione finale di un viaggio a
bordo del trenino storico immortalato in molti quadri di Giorgio de Chirico:
l’artista era di Volos e suo padre ha progettato la ferrovia del Pelion, che si
inoltra sopra le gole, nelle foreste della penisola. Da scoprire in primavera
per la fioritura, in estate per il mare, in autunno per il foliage. E in
inverno per sciare… Questa è la Grecia che non ti aspetti.
ARTE O MOVIDA? RODI È PER TUTTI
C’è la Rodi medievale protetta dall’Unesco, chiusa da 11
km di mura, e fossati dove passeggiare sul far della sera, prima dei concerti
sotto la luna dell’estate, fra gli spalti. Magari dopo un aperitivo nel vecchio
caffè turco di Odos Socratous e una cena sotto alberi di arancio di una casa
ottomana. C’è la Rodi delle spiagge organizzate, e di quelle non affollate
neppure a Ferragosto come Afandou, 4 km e solo il mare all’orizzonte. La Rodi
chic di Lindos, una cascata di case bianche ai piedi del tempio di Atena.
Poi c’è la Rodi comoda, con la movida di Faliraki e
alberghi con tutti i servizi, come il Resort Apollo Blue, a soli 80 mt dal
mare, con due ristoranti, piscina. Stanze vista mare o giardino e junior suite
con piscina privata. E spa dove utilizzano i prodotti Apivita, linea cosmetica
naturale greca, per massaggi, aromaterapia, detox viso e corpo. L’hotel
organizza anche sessioni di yoga e acqua gym. Relax nella spiaggia privata, ma
si può passare una giornata nelle calette fra gli scogli di Kallithea (5 km),
Oasis Beach, Thasso con un’ottima taverna a filo d’acqua. O scendere verso Sud,
per un caffè nella Anthony Queen Bay, dove sono state girate scene del film I
cannoni di Navarone, e proseguire per un bagno a Tsampika, Haraki e qui
pranzare con pesce freschissimo da Argo (argorestaurant.gr), una vera rotonda
sul mare.
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