L'incredibile
vita del re greco delle navi e degli aerei, Aristotele Onassis. Una vita in
bilico tra affari e donne belle e famose come la vedova Kennedy e Maria Callas
Lara Martino, 06 04 2016
Il nome,
Aristotele, suggerisce subito l’origine greca. Il cognome, Onassis, è diventato
ormai un modo di dire quando si vuole indicare una persona dall’immensa
ricchezza. Un uomo, un mito, un pezzo di storia e di costume dell’Occidente.
Aristotele Onassis nasce a Karataş, un quartiere di Smirne, il 20 gennaio del
1906.
Ha due
sorellastre, avute dal padre in seconde nozze dopo la morte della prima moglie.
Vive la sua infanzia in Turchia e studia nella scuola evangelica di Smirne. È
costretto, però, a lasciare la sua città natale quando è ancora molto giovane a
causa della guerra turco-greca. Nel 1922 la sua famiglia perde tutto. E così,
ancora adolescente, Onassis si trova ad essere imprigionato e torturato e a
essere indotto a partire per l’Argentina. Il primo lavoro che ottiene a Buenos
Aires è quello di telefonista. Presto, però, decide di diventare un
imprenditore e sceglie il tabacco come strada. La sua prima attività in proprio
è quella di commerciante. Il tabacco gli porta subito grandi guadagni, 100 mila
dollari in due anni. Ma è solo una passione provvisoria. Le navi sono il suo
principale interesse. E Onassis comincia da subito a costruire la sua flotta,
quella che l’avrebbe reso uno degli uomini più famosi e più discussi al mondo.
Nel frattempo, negozia un accordo commerciale con l’Argentina per conto del
governo greco e nel 1928 diventa console generale. A 25 anni possiede già un
milione di dollari.
La prima
flotta targata Onassis
È il 1932
quando Aristo compra le sue prime navi da un’azienda canadese in bancarotta. La
sua flotta è fatta di navi merci, ma Onassis fiuta l’affare del petrolio.
Compra delle petroliere e si lancia nel commercio dell’oro nero. Grandi aziende
come Mobil, Socony e Taxaco raggiungono con lui degli accordi e di fatto le sue
navi diventano i mezzi privilegiati per il trasporto del greggio a basso costo.
Il segreto della flotta di Onassis è la bandiera di Panama che permette alle
navi di spostarsi senza l’onere delle tasse e di assicurare comunque al loro
proprietario un notevole margine di profitto. Nel frattempo Aristo si sposa
(per la prima volta). Nel 1946 sua moglie Athina Livanos ha soli 17 anni, ma è
la figlia di un importante armatore, Stavros G. Livanos. È un matrimonio
d’affari, ma nascono due figli, Alexander e Christina. L’unione è presto
segnata dall’infedeltà ed entro pochi anni i due si separano.
Prima che il
divorzio venga ufficializzato, Onassis incontra la sua seconda compagna, la
cantante Maria Callas. Onassis ricorderà così quei momenti: «C’era una naturale
curiosità. Dopo tutto eravamo i più celebri greci viventi al mondo». I due non
si sposano, ma la loro unione va avanti per anni.
Ma qualcuno
se ne accorge
Nel 1953
Onassis comincia ad acquistare delle quote della Société des Bains de Mer del
Principato di Monaco. All’inizio i rapporti con il Principato sono buoni. Poi,
però, una differenza di visioni sul futuro di Monaco, in particolare sui
progetti di costruzione di hotel, porta l’armatore greco e il principe Ranieri
a rompere. Fino a che Onassis è costretto da una sentenza della Suprema Corte a
vendere le sue quote della società allo Stato per 9,5 milioni di dollari.
L’armatore lascia Monaco nel 1967. Ma i suoi problemi con la giustizia non
rimangono confinati alla Costa Azzurra. Anche nel resto del mondo i suoi affari
sono sorvegliati speciali.
Nel 1954
l’Fbi indaga sul magnate delle navi e lo accusa di frode nei confronti del
governo americano. Onassis ha stretto un accordo con il re dell’Arabia Saudita
per il trasporto del petrolio andando contro gli interessi degli Stati Uniti
che avevano un monopolio con l’Arabian-American Oil Co. Onassis viene condannato
a pagare un risarcimento di 7 milioni di dollari. Tra il 1950 e il 1956,
Onassis sperimenta anche la caccia alle balene lungo la costa del Perù. Ma è un
vicolo cieco che lo porterà a cedere il suo business a una delle maggiori
compagnie giapponesi in quel settore. Nel 1968 tenta di avviare un affare con
il governo greco che poi si rivelerà un parziale fallimento. Dopo aver a lungo
corteggiato il primo ministro greco dell’epoca, il colonnello George
Papadopulos, il suo progetto Omega viene bocciato e viene avviata una
collaborazione del governo greco con uno dei suoi concorrenti, Niarchos, ben
visto dai militari.
Dal mare al
cielo
Nella storia
di Artisto sembra, però, che le alternative di business non manchino mai. E
così nel 1956 dà il via a una compagnia aerea, Olympic Airways, che ancora oggi
è attiva sotto il nome di Olympic Air e fino al 2009 è stata la compagnia di
bandiera greca. «Era sposato con il mare, ma Olympic era la sua amante. Avrebbe
speso tutto il denaro che guadagnava in mare con la sua signora nei cieli», ha
detto di lui Paul Ionnidis, dirigente in Olympic Airways. Onassis rimane a capo
di Olympic fino al 1974, l’anno prima della sua morte. È un’epoca d’oro per i suoi affari dal punto
di vista dei guadagni e dell’avanzamento tecnologico. Olympic arriva a
trasportare 2,5 milioni di persone all’anno e ha più di 7.300 dipendenti.
Onassis possiede azioni di numerose compagnie in tutti i continenti. I suoi
investimenti non riguardano solo i trasporti, ma anche l’oro, l’indistria
chimica, e il settore immobiliare. Alla
sua compagnia aerea dedica anche un grattacielo a Manhattan, l’Olympic Tower.
Tra i suoi possedimenti anche altri edifici di prestigio, un panfilo lungo 99
metri chiamato Christina O, conti bancari disseminati in 217 istituti nel mondo
e un’isola greca, Skorpios, che oggi ospita la sua tomba.
Sposa l’ex
di Kennedy (ma ama sempre la Callas)
Dopo la relazione con Maria Callas nella vita di Aristotele Onassis arriva una presenza ingombrante. Una donna già nota per essere stata la first lady degli Stati Uniti d’America, Jacqueline Bouvier Kennedy. I due si sposano il 20 ottobre 1968 sull’isola privata di Aristo. Tante sono le chiacchiere riguardo a questa unione. Si dice che Onassis abbia pagato 3 milioni di dollari la sua futura moglie perché con il matrimonio avrebbe perso il diritto di riscuotere il fondo fiduciario di John Fritzegrald Kennedy. I due firmano anche un accordo che avrebbe lasciato ingenti capitali a Jackie O in caso di morte dell’armatore greco. Onassis muore il 15 marzo 1975 all’età di 69 anni. Jackie l’aveva abbandonato da un po’ e lui si era avvicinato di nuovo al suo grande amore, Maria Callas: «Dovevo sposare la Callas, Jackie è vuota, fredda, superficiale», dice. Nel suo libro Greek Fire, Nicholas Gage racconta che la perdita della voce della Callas e le tragedie personali di Onassis avevano reso più profondo il loro legame.
Cosa resta.
L’altra Onassis
Alexandros Onassis
Nel 1975
Onassis riceve l’ultimo regalo da Maria, una coperta di cashmere Hermes da
usare in ospedale. Ma quando muore a causa della miastenia in Francia, al suo
capezzale non c’è nessuno. Il 45 per cento della sua eredità finisce in una
fondazione intitolata al figlio Alexander, morto in un incidente aereo nel
1973. Tra i compiti della fondazione Alexander S. Onassis Public Benefit
Foundation anche la promozione della cultura greca. Il restante 55 per cento
degli averi del magnate va alla figlia Christina. Anche Jackie ottiene una
somma importante, 10 milioni di dollari secondo alcuni, 26 secondo altri. Oggi
quello che rimane del patrimonio di Aristotele Onassis è nelle mani della
nipote Athina, figlia di Christina che si è tolta la vita nel 1988. Athina è
perciò una delle donne più ricche al mondo con un patrimonio che si aggira
intorno ai 2,5 miliardi di dollari.
Athina
Roussel Onassis, figlia di Christina e nipote del magnate greco. È lei l’unica
erede del patrimonio del nonno
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