Un
dizionarietto per raccontare dopo 3000 anni una lingua viva
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(ANSA) - ROMA, 9 FEB - PAOLO CESARETTI - EDI
MINGUZZI 'IL DIZIONARIETTO DI GRECO' (ELS LA SCUOLA PP 252 e 17.50 euro) -
Radice viva e rigogliosa che produce sempre nuovi germogli, il greco antico dà
forma e sostanza linguistica a tutto ciò che la civiltà volta a volta produce
di nuovo.
Alessandra Magliaro
Le parole del greco sono le parole dei nostri pensieri, parole
viventi. Voluta per sensibilizzare il pubblico degli appassionati della Grecia,
dei cultori e degli studiosi di questa straordinaria civiltà, la "Giornata
Mondiale della Lingua greca" il 9 febbraio 2018 in tutta Italia, e
contemporaneamente, in tante città d'Europa e del mondo.
Un'occasione per ricordare come la civiltà
greca attraverso il suo formidabile patrimonio linguistico abbia permesso ad
altre civiltà di svilupparsi e affermarsi in tante parti del mondo.
Come nessun'altra lingua, il greco
sostengono Paolo Cesaretti (Università degli Studi di Bergamo) ed Edi Minguzzi
(Università degli Studi di Milano) che hanno scritto il Dizionarietto di Greco,
è stata la Macchina per pensare privilegiata dell'Occidente, in ogni ambiente
del sapere e dell'esperienza e come nessuna altra lingua anche dopo millenni è
vivente in tutte le lingue europee moderne. Tramite la globalizzazione
culturale pronunciamo migliaia di parole greche al giorno e non lo sappiamo.
L'italiano
ne è ricco persino più delle altre perché ha assorbito la cultura greca fin
dalle origini attraverso la mediazione latina Nel Dizionarietto, 400 voci, da
Accademia a Zoologia compongono un mosaico persino incompiuto della cultura
occidentale. Ogni voce è spiegata etimologicamente, nella storia della cultura,
nell'uso comune: parole più note e altre che sorprendono e che dimostrano come
l'universo linguistico greco sia nei fatti una sorta di serbatoio concettuale
di 3000 anni di cultura occidentale. Così accanto a Biblioteca, troviamo Canone
(bastone e in senso traslato norma, regola) o scopriamo che una parola
modernissima come Cibernetica che rimanda alla tecnologia digitale abbia una
fantastica radice greca (colui che naviga). O un'altra parola abusata come
Icona associata a star della moda piuttosto che del cinema o al linguaggio
informatico rimandi etimologicamente a eikon, immagine o che Iperuranio, che
usiamo nel linguaggio corrente per riferirci allo spazio sia effettivamente
quello: hyperouranion - ossia hyper 'oltre' e ouranos 'cielo'. La Plastica è
moderna? Antichissima da plastike modellare e techne arte.
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