L'AQUILA -
Un padre, una madre e una figlia che piangono, da anni, un proprio caro portato
via nel terremoto dell'Aquila del 6 aprile di nove anni fa.
E che
aspettano gli sviluppi di una causa per risarcimento danni che però non si sa
quando e come si concluderà.
È la storia
di Georgios, Anna e Dionysia, quest'ultima estratta viva dalle macerie di
quella maledetta notte e rimasta invalida al 70 per cento, e del loro figlio e
fratello Vassilis Koufolias, giovane greco che studiava Ingegneria all'Aquila e
che viveva insieme a sua sorella Dionysia in un appartamento di via Campo di
Fossa, in una di quelle zone del capoluogo d'Abruzzo in cui i crolli hanno
provocato alcune delle 309 vittime del sisma.
Il crollo
dell'edificio di via Campo di Fossa non è mai arrivato al dibattimento perché
gli 8 possibili indagati nel frattempo sono deceduti.
A difendere
la famiglia greca è l'avvocato aquilano Isidoro Isidori dal 2014, anno in cui è
inziata la causa civile con la richiesta di risarcimento danni, “una causa che
però si è arenata - spiega il legale ad AbruzzoWeb - C'è un'udienza fissata a
giugno, ma per una questione tecnica. Questa causa durerà almeno un altro paio
di anni. Resta il fatto che i tre familiari di Vassilis si sentono abbandonati
dallo Stato italiano”.
Ad essere
chiamati in causa, ministero dell'Interno, ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, Comune dell'Aquila, Provincia dell'Aquila e Regione Abruzzo, queste
ultime due perché, all'epoca dei fatti, la gestione del Genio civile era alle
dipendenze del ministero delle Infrastrutture e ai Trasporti prima di passare
alle Regioni.
“Sono
persone disperate che non hanno avuto alcun riconoscimento - lamenta Isidori -
I genitori si presentano alle udienze con la foto di Vassilis per chiedere al
giudice cosa intenda fare”.
La mamma di
Vassilis, Anna, è la donna che in occasione della fiaccolata di commemorazione
delle vittime del 6 aprile si ferma a chiamarlo in via XX Settembre, di fronte
a via Campo di Fossa, dove ci sono la foto del figlio, una bandiera della
Grecia e dei fiori in suo onore.
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