John William Godward, In the Days of
Sappho, 1904
Enciclopedie, testi sacri, scienza e opere letterarie:
sono molti i testi antichi andati perduti nel corso della Storia e che oggi
nessuno ha più modo di leggere.
09 APRILE 2018 | GIULIANA ROTONDI
Depredate, perse, distrutte: è il triste destino di molte
opere del passato, religiose o letterarie. Oggi avrebbero un valore immenso e
secoli fa ebbero un ruolo decisivo per la cultura dei Paesi in cui sono nate.
Ecco, in questa arbitraria top ten, i testi antichi che oggi, purtroppo,
nessuno può leggere.
1. I LIBRI SIBILLINI: erano una raccolta di responsi
oracolari delle Sibille, le sacerdotesse degli dei (soprattutto di Apollo). I
testi, scritti in greco e conservati nel tempio di Giove Capitolino, sul
Campidoglio, erano custoditi da un collegio di sacerdoti e per nove secoli
vennero considerati l'unico riferimento da consultare nel momento del bisogno, durante
ogni crisi politica. Bruciarono in un incendio del tempio, nell'83 a.C.
Si tentò di ricostruirli per ordine dell'imperatore
Augusto, ma anche queste copie non ebbero fortuna: nel V secolo furono
distrutte, pare per ordine del vandalo Stilicone che temeva potessero finire
nelle mani dei visigoti. A noi sono giunti solo alcuni frammenti di pochi
versi.
2. LE POESIE DI SAFFO: nel VI secolo a.C. la poetessa
greca Saffo compose oltre diecimila versi. Gli studiosi della biblioteca di
Alessandria raccolsero le sue opere in otto o forse nove libri. Di questa
produzione ci è rimasto ben poco, appena pochi frammenti. L'unico componimento
che ci è giunto per intero è L'inno ad Afrodite, una lirica dedicata all'amore.
3. L'ACHILLEIS DI ESCHILO: è una trilogia del drammaturgo
greco Eschilo (V secolo a.C.).
L'Achilleis riproponeva la guerra di Troia sotto forma di tre tragedie: i
Mirmidoni, le Nereidi e i Frigi. Di queste tre opere teatrali esistono oggi
solo pochi frammenti, anche se gli storici, partendo dalle citazioni di altri
autori, sono riusciti a ricostruire il loro contenuto complessivo con
ragionevole certezza.
4. I CODICI MAYA: sono libri della cultura precolombiana
Maya, scritti fin dal IX secolo in
geroglifici su stoffa di corteccia mesoamericana, una particolare
"carta" utilizzata in quelle regioni. I libri erano molti, ma oggi ne
sopravvivono meno di cinque: tutti gli altri vennero bruciati dai
conquistatores nel Cinquecento.
5. I PAÑCHATANTRA: era una raccolta di antiche favole
indiane in prosa o in versi, diffusa già nel 100 a.C. Non sappiamo quando fu
scritta, perché l'opera originale è andata perduta: a noi sono giunte solo
traduzioni e rifacimenti spesso molto differenti tra loro.
6. L'AVESTA: del libro sacro dell'antica religione
zoroastriana della Persia sopravvive solo una collezione di frammenti, circa un
quarto del testo originale. Gli ultimi manoscritti completi potrebbero essere
bruciati quando Alessandro Magno conquistò Persepoli, nel 330 a.C.
7. IL SESTO CLASSICO DI CONFUCIO: un corpus di libri
attribuito a Confucio che ancora oggi è considerato fondamentale nella
letteratura classica cinese. Ci sono pervenuti i "Cinque Classici",
dedicati alla poesia, alla retorica, ai riti antichi, alla storia e alla
divinazione. Il sesto libro, quello sulla musica, potrebbe essere scomparso nel
III secolo a.C.
8. L'ENCICLOPEDIA YONGLE: fu commissionata
dall'imperatore Yongle, della dinastia cinese Ming, nel 1403. Il progetto era
enorme: per realizzarlo vi lavorarono 2.000 studiosi che scrissero 8.000 testi
raccontando la storia cinese dai tempi antichi fino agli inizi della dinastia
Ming. Ne uscirono 11.000 volumi su argomenti che spaziavano dall'agricoltura
all'arte, alla teologia e alle scienze naturali. Molti volumi bruciarono nella
Ribellione popolare cinese dei Boxer (1901): a noi è arrivato solo il 3%
dell'opera.
9. I TRATTATI DI ALHAZEN: matematico medievale, astronomo
e fisico, Alhazen scrisse un trattato di ottica ed elaborò un metodo
scientifico che influenzò molti pensatori europei dei secoli successivi. Ancora
oggi è considerato il padre dell'ottica moderna. I suoi studi contribuirono a
mettere in discussione le vecchie teorie sulla natura e la diffusione delle
immagini visive. Fino a quel momento infatti si riteneva che la luce fosse
un'elaborazione soggettiva e relativa della psiche umana.
Il codice Grolier: storia di un manoscritto attribuito ai
Maya
10. I LIBRI PERDUTI DELLA BIBBIA: La Bibbia che
conosciamo noi è una versione parziale dei testi originari, accettata dalla
gerarchia ecclesiastica. Sarebbero però esistiti anche diversi libri oggi
mancanti a cui le Sacre Scritture fanno riferimento, come il Libro delle
Battaglie di Jahvé citato nel Libro dei numeri o il Libro delle Cronache dei Re
di Israele, di cui non si ha più alcuna traccia.
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