La finale di Coppa di Grecia metterà di nuovo di fronte
PAOK Salonicco e AEK Atene a due mesi dagli scontri in campionato, culminati
con l’ingresso in campo del presidente del PAOK con tanto di pistola nella
fondina.
Da quel che raccontano di loro i miti, sappiamo per certo
che gli dei a volte sono davvero dei burloni. E proprio nella loro terra di
origine hanno tirato uno scherzetto al mondo del calcio greco. Non si è ancora
placato il polverone causato dagli incidenti in coda a PAOK Salonicco – AEK
Atene, che le due squadre dovranno incontrarsi di nuovo. E non c’è ma che
tenga. Nessuna possibile pregiudiziale di ordine pubblico. Del resto, la Coppa
di Grecia qualcuno dovrà pur vincerla. E quindi, seppur in assenza di Savvidis
(inibito per tre anni), si gioca di nuovo il derby…della pistola.
DERBY DI…COSTANTINOPOLI – Derby perchè, nonostante le due
squadre siano rispettivamente basate a Salonicco e ad Atene, entrambi i club si
richiamano all’eredità dell’Impero Bizantino. A testimoniarlo le due aquile
bicefale sugli stemmi e la presenza in comune nel nome della lettera K, che sta
per Kōnstantinoupolitōn (dei Costantinopolitani) nel caso del PAOK e per
Kōnstantinoupoleōs (di Costantinopoli) per l’AEK. Quindi, nonostante seicento
chilometri di distanza, la rivalità c’è già di suo. Il discusso e combattuto
campionato greco di questa stagione ha contribuito a rendere la partita ancora
più sentita e gli scontri alla fine dell’ultimo incrocio in campionato, con
tanto di presidente del PAOK in campo con la pistola, rendono la finale di
Coppa di Grecia uno spettacolo da non perdere.
PARTITA A RISCHIO – Anche se probabilmente se la
perderebbero volentieri gli agenti che verranno chiamati a svolgere servizio
nei dintorni dello stadio dove si disputerà la finale. Che sarà, a meno di
decisioni differenti al riguardo, lo Stadio Olimpico di Atene. Perchè regalare
il vantaggio di un ambiente casalingo all’AEK? Non sarebbe meglio giocare in
campo neutro? A giudicare da quanto successo lo scorso anno, assolutamente no.
AEK e PAOK si sono infatti affrontate anche nell’edizione 2017 e la finale si è
giocata a Volos, convenientemente a metà distanza tra la capitale e Salonicco.
Ma la speranza che ciò evitasse incidenti è rimasta tale. La città della
Tessaglia è stata infatti messa a ferro e fuoco dagli scontri tra le due
tifoserie, con la polizia a cercare (inutilmente) di calmare gli animi.
Con questi presupposti, meglio aspettarsi un replay a
metà maggio e arrivare preparati. Magari anche imponendo restrizioni al numero
di biglietti venduti. Anche se un’assenza importante è già certa. Savvidis, il
presidente con la pistola, stavolta la partita la vedrà per forza dal divano di
casa.
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