Giovedì 12
aprile alle ore 16,45 presso la Biblioteca De Nava, nell’ambito dei “Giovedì in
Biblioteca” promossi dall’Associazione Culturale Anassilaos congiuntamente con
il Comune di Reggio Calabria e la Biblioteca Pietro De N ava, sarà presentato
al pubblico reggino il saggio di Elena Santagati, “Pirro e la Sicilia”.
Oltre
all’autrice, docente di Storia greca per il corso di laurea in Filosofia e per
il corso di laurea in Lettere presso il Dipartimento di Civiltà antiche e
moderne dell’Università di Messina, interverrà all’incontro il Prof. Daniele
Castrizio, docente di numismatica greca e romana presso il medesimo Ateneo. La
morte di Agatocle (289 a.C.) segnò la fine della basileia nella Sicilia
sottoposta al controllo di Siracusa e la revanche dei Cartaginesi. Forze
centrifughe nelle varie poleis e presenze disturbanti come quella dei
Mamertini, favorirono la frammentazione del dominio siracusano e la consueta
materializzazione di aspiranti dinasti e tiranni. Per quasi un decennio
Siracusa conobbe lotte intestine e tensioni faticosamente composte nel 278/7
a.C., allorché la polis, assediata per terra e per mare dai Cartaginesi,
inviava ambasciatori a colui il quale per vincoli familiari e per i recenti
successi sui Romani, appariva degno successore di Agatocle: Pirro. Accolto con
entusiasmo dai Sicelioti, egli colse affermazioni e vittorie che lo portarono rapidamente
a sottrarre a Cartagine i territori della sua epikrateia e a vagheggiare una
spedizione nella Libye con l’obiettivo di fondare un grande regno ellenistico
nell’Occidente. Lo scacco patito a Lilibeo, la mole di sacrifici imposti ai
Sicelioti in funzione del “sogno” africano, i metodi autoritari di governo e
l’amministrazione disinvolta dei funzionari da lui scelti nelle varie città,
sgretolarono rapidamente il consenso e l’appoggio di cui aveva goduto in
precedenza. Mai vinto in campo aperto per la scelta ponderata dei Cartaginesi
di sfruttare la propria superiorità navale, Pirro infine sconfitto nelle acque
dello Stretto ritornava in Magna Grecia dopo tre anni di effimeri successi.
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