Imperatore Galerio
Di ritorno
da Costanza, dal Mar Nero e da Tomi (l’anno scorso cadeva il bimillenario della
morte in esilio di Ovidio che osò scrivere, – e forse avere anche collusione
carnale! – con la sorella dell’Imperatore Augusto che lo spinse a morire al di
là dei confini dell’impero) mi persi, tornavo in macchina, tra Craiova, dove il
Danubio, arginato appena da una diga, lì sembra un mare, e la Serbia e dopo
poco scorsi un segnale che mi face dimenticare le fatiche del volante!
Ma non avrei
mai pensato dopo due millenni, le invasioni di cento tribù barbare, dei
Mongoli…di trovare la città di Galerio e di sua madre, la Felix Romuleiana come
una Pompei, con ancora i resti delle frecce e dei frombolieri sotto le sue mura
ad est, da cui venne Attila…!
Qui scopersi
come le città romane del IV secolo, cioè di fine impero, anticipavano in
maniera mirabile i castelli medioevali!!
Qui aveva
scelto di farsi tumulare, incredibilmente ad est, esposto ai barbari che
inseguivano il sole!! Galerio, figlio e genero di Diocleziano, assieme, e a non
più di una trentina di metri dalla tomba monumentale della madre, che l’aveva
partorito in quella direzione, a Sofia!! aveva deciso di essere divinizzato
qui, su di una collina esposta agli “stranieri” come dire che lui, non romano,
diveniva divinità come Tetrarca ed Imperatore, ma sentiva il richiamo di quelle
steppe, dalle quali pure, cinque, sei, settemila anni prima erano venuti anche
gli antenati dei Romani. Che molto più tardi si erano fusi con altre genti,
greche ed anatoliche, che erano giunte in Italia questa volta via mare.
Qui, tra
poco, parliamo di storia: non più di tre secoli, cominceranno ad arrivare gli
Slavi, Cechi, Slovacchi, Russi, Croati, Montenegrini, Bosniaci, Sloveni…anche
loro per scrivere la storia!
Ma intanto
Galerio, (figlio di un contadiono e di Romula, pastore in gioventù, poi sposo
di Valeria figlia di Diocleziano!) che è raffigurato con statue in porfido
rosso trovate prorprio qui nella Felix Romuleiana, la storia l’aveva già
scritta, prima di Costantino che, ateo e poco interessato di religione, dopo
aver stermianto rivali e tutti i familiari concorrenziali, tanto che sua madre,
veramente pia, a quanto ci tramandano, Elena, andò a Gerusalemme, un po’ per
trovare le reliquie del Cristo un po’ per scappare da quell’orrore che aveva
visto sterminare persino i suoi nipoti e figli di Costantino! Galerio,
dicevamo, anticipa, la libertà religiosa dei Cristiani che di solito si fa
assurgere al famoso editto di Milano del 313 dove non è che si ammette il
cristianesimo come religione ufficiale, come comunemente si crede, cosa che
avverrà almeno tra mezzo secolo, ma si dà libertà di culto.
In questo
senso, proprio perché la Chiesa ha deciso di dare pubblicità agli eventi del
“In hoc signo vinces” e tutti i miracoli connessi, che non hanno alcuna
validità storica, se non che, Costantino (addirittura fatto santo dal Vaticano,
allora insediatosi nella Basilica di S. Giovanni da lui munificamente elargita
al Papa dei Cristiani!!) per consolidare il potere, decide di appoggiare, molto
di più di quanto non faccia l’avversario, Massenzio, sconfitto a Ponte Milvio e a Saxa Rubra là
dove vanno a finire i pingui introiti del canone Rai!!
Ma quello
che ci preme sottolineare, nel fatto del giorno di oggi, è che Galerio, assai
meno noto di Costantino, con quelle sue statue gigantesche che ancora si vedono
sul Campidoglio di Roma, promulga un editto a Serdica, proprio Sofia, capitale
dei Traci, con il quale si concede perdono e libertà di culto ai cristiani,
purché essi si mostrino rispettosi delle leggi.
Quasi tutte
le persecuzioni, l’ultima di una certa importanza, -ma furono tutte cose assai circoscritte e
limitate, poi amplificate a dismisura dagli storici e agiografi cristiani, –
l’ultima appunto fu quella celeberrima perché strombazzata per tutto il
Medioevo dalla Chiesa che fece ben altre stragi di eretici ed oppositori!
quella di Diocleziano, dal 303 al 305, estese più o meno la stessa libertà del
ben più noto Editto di Milano.
Fino ad
allora, i Romani non si erano e non lo avevano mai fatto, da pratici e
razionali quali erano, di questioni dottrinali o religiose: loro volevano solo
che ciascuno, al di là di credere in ciò che voleva e di rispettare gli dei che
desiderava, obbedisse alle leggi dello stato romano! Per questo si chiedeva di
sacrificare agli dei pagani! Non per una questione di fede puntigliosa, come
faranno i Papa e la Chiesa cristiana! ma per avere cittadini fedeli a Roma!
L’Editto di
Galerio, che opera in un impero ormai largamente cristiano, è di na liberalità
e di un’apertura e modernità, sconosciuta alla Chiesa cattolica successiva!
In pratica,
dà la libertà di credere in ciò che si vuole, purchè si sia veri cives romani e
si capisca che da Oriente e da Nord sta per arrivare un “vento” che spazzerà
via questa civiltà!!
Lo fa molto
meglio e in forma molto più avanzata di Costantino, che si rifugia invece “in
braccio” alla nuova fede che presto ingaggerà uno scontro titanico con quel
nord laico e temporale che anche sul piano teologico, presenterà poi il conto
con Lutero in Germania e con l’Anglicanesimo in Inghilterra!!
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