Foto di Massimo Osanna
Una grande
stagione di scavi archeologici quella che sta vivendo quest’anno Pompei. Dopo
le grandi sorprese della Regio V, il direttore Massimo Osanna ha annunciato
nuove esplorazioni anche nella Regio VIII.
Una parte
della città, infatti, è ancora sepolta sotto strati di cenere e lapilli da quel
maledetto pomeriggio del 79 d.C. “Regio VIII, cominciati i nuovi scavi al
santuario di Esculapio in collaborazione con l’Università di Napoli Federico
II“, così ha commentato Osanna su Instagram.
L’entrata
al temenos (recinto sacro) del santuario si trova lungo via di Stabia: si
accede al portico ed al cortile, dove al centro vi è un altare in tufo
nocerino. Una scalinata conduce al podio del tempio: quattro colonne nella
facciata e due ai lati, precedevano la cella che aveva sul fondo la base per le
statue di culto.
L’edificio
è datato tra il III e il II secolo a.C. con restauro di età sillana (80 a.C.).
Inizialmente il santuario era stato attribuito a Giove Meilichio (‘dolce come
il miele’) per via di una iscrizione rinvenuta a Porta di Stabia: con questo
appellativo, comune alle dee Hera e Afrodite, Zeus/Giove è venerato soprattutto
in Grecia, connesso a divinità dell’oltretomba ed a riti misterici.
Di recente
è stata ripresa una vecchia tesi che attribuisce il tempio al culto di Asclepio
(Esculapio per i romani) e Igea, sulla base delle statue di terracotta e di
altri oggetti di culto trovati nel tempio.
Asclepio o
Esculapio è un personaggio della mitologia greca. Figlio di Apollo e di Arsinoe
secondo Esiodo, oppure di Apollo e Coronide per Pindaro, è un semidio e dunque
uomo mortale per Omero: si diceva fosse stato istruito nella medicina dal
centauro Chirone, o che avesse ereditato tale proprietà dal padre Apollo.
Divenne poi il dio della medicina e venerato dagli infermi.
In Grecia,
Asclepio veniva invocato per le guarigioni ed era il dio dei serpenti. Molti
riferimenti ad Asclepio sono stati ritrovati anche in ambito “occulto”: la sua
capacità di riportare in vita i morti lo rendeva difatti anche il dio invocato
dai negromanti. Il suo culto aveva il suo centro ad Epidauro, ma era onorato
anche a Pergamo.
Esculapio
è l’adattamento latino (Aesculapius) del nome greco Asklepios, ma si tratta
dello stesso dio. Il suo culto fu introdotto a Roma sull’Isola Tiberina nel 291
a.C.
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