IN
TRIBUNALE
Tre
arresti e tre patteggiamenti. Un ragazzo turco racconta: spesi 50 euro nella
metropolitana di Atene. Due pakistani: 3.000 euro a Torino per due passaporti.
Da dove
arrivano i documenti di chi non ha titolo per viaggiare in Europa, né migliaia
di euro da spendere? Una delle centrali della falsificazione è il mercato
abusivo della fermata Omonoia delle linee 1 e 2 della metropolitana di Atene: lì
in vendita si trova qualsiasi documento falso, di qualsiasi nazione, a 50 euro.
A raccontarlo al giudice Bianca Maria Bianchi, nel processo per direttissima di
stamattina (sabato 14 luglio) al tribunale di Bergamo, è stato S.P, turco di 27
anni, arrestato all’aeroporto di Orio ieri pomeriggio (venerdì 13 luglio)
mentre si stava per imbarcare sul volo diretto a Monaco con una carta
d’identità austriaca, ovviamente falsa.
«L’ho
comprata ad Atene al mercato di Omonoia (stesso nome della fermata della metropolitana).
Lì per 50 euro, portando due fotografie, ti ritrovi il documento pronto dopo
aver scelto il paese di provenienza. Io ho scelto l’Austria perché è vicino
alla Germania— racconta il giovane, entrato in Grecia con un permesso di
soggiorno regolare di 6 mesi dalla Turchia —. Aspetti un paio d’ore, torni e
hai il documento. Io volevo andare a Monaco a trovare mio fratello che vive
lì».
Stamattina
a processo, trovati ieri a Orio con documenti falsi, c’erano anche due
pachistani, A.A. e A.O., di 28 e 45 anni, fermati prima di salire sul volo per
Colonia: loro i passaporti contraffatti li avevano comprati per 3.000 euro
(1.500 ciascuno) a Torino. Il giudice ha convalidato i 3 arresti senza
applicare nessuna misura cautelare. Le udienze si sono concluse, previo
patteggiamento, tutte con condanne a 1 anno, 2 mesi e 20 giorni di reclusione,
pena sospesa: stessa sentenza, ma una sostanziosa differenza di prezzo tra i
documenti falsi comprati in Grecia e quelli italiani.
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