Gli occhi
disperati. Una mano sulla bocca. Il braccio fasciato per le ustioni. Una donna
cammina fra le carcasse delle auto bruciate in una strada di Mati. Una delle
città più colpite dagli incendi in Grecia. La sua disperazione non è solo per
lo spettacolo infernale in cui si trova, ma anche per il suo cane smarrito. Non
riesce a trovarlo. E come lei sono tantissimi gli abitanti e turisti che stanno
vivendo lo stesso dramma.
25/07/2018
Sui social
network è scattata una vera e propria gara di solidarietà. Molti proprietari
pubblicano le foto dei loro animali smarriti, altre persone hanno pubblicato le
foto di quelli ritrovati ma di cui non si sa nulla: e così c’è un pastore
tedesco trovato con ancora un pezzo di catena al collo, un altro bianco e nero
con una ferita alla zampa.
Sui social
ci sono quindi liste di animali ancora dispersi e di quelli trovati, a volte
con l’aggiunta di foto e numeri di telefono per essere contattati.
E sui siti
gli appelli disperati dei gestori di rifugi: 16 cani sono stati tratti in salvo
da una struttura devastata dalle fiamme. I volontari li hanno messi “al sicuro”
in due auto sulla spiaggia di Kochili. Ma chiedono aiuto: servono acqua
potabile, secchi e automobili per trasportarli in altri luoghi. In un altro
caso, ad Agia Marina, viene chiesto l’intervento di barche per portare in salvo
abitanti e 13 animali che hanno trovato rifugio in una chiesa. Il gattile di
Animal Friends House cerca una casa che possa ospitare alcuni degli oltre 60
felini, dopo che la struttura in cui vivevano è andata distrutta e alcuni
animali sono morti arsi vivi.
Dog’s Voice,
una delle organizzazioni animaliste più grandi presenti in Grecia, racconta
sulla sua pagina Facebook di aver trovato molti animali morti, ma che le
ricerche continuano. L’organizzazione ringrazia anche la grande mobilitazione
delle persone per aiutarli in questa difficile situazione: sono già oltre
trecento le case aperte all’accoglienza degli animali, mentre persone e aziende
hanno spedito cibo e medicinali che poco per volta vengono distribuiti ai tanti
volontari impegnati sul campo.
I VIDEO QUI:
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