Πέμπτη 12 Ιουλίου 2018

Archeologia e leggenda: in Calabria alla scoperta del tesoro di Re Alarico

Archeologia in Italia

Il tesoro del re visigoto Alarico anima da sempre leggende e curiosità per archeologi e appassionati di storia: la grandissima quantità di oro e argento sarebbe sepolta insieme alle spoglie del noto re in Calabria, nel punto d’incontro dei fiumi Crati e Busento a Cosenza.

12 luglio 2018

La leggenda del tesoro di Re Alarico diventa realtà?

Numerose fonti storiche sembrano confermare che il famoso tesoro del leggendario Re Alarico, capo dei Visigoti e morto improvvisamente in Italia nel 410 a.C., sia sepolto nei dintorni di Cosenza, provincia calabrese, in una terra ricca di reperti archeologici e sede centrale del polo museale della Calabria. Il seppellimento delle spoglie di re Alarico sarebbe avvenuto insieme a quello del suo tesoro di guerra successivo al sacco di Roma, nel punto di incontro dei due fiumi Crati e Busento, ad oggi nel cuore di Cosenza. Tale luogo è sempre stato segreto, sin dal momento della tumulazione: si dice infatti che gli schiavi che hanno lavorato alla costruzione del mausoleo siano stati obbligati a deviare il corso del fiume per mantenerne segreta la posizione, finendo poi per essere uccisi dalle guardie dell’esercito in modo da non poter rivelare l’esatto luogo della sepoltura.

In cosa consiste il celebre bottino

Il tesoro, celeberrimo per fama, ma mai ritrovato, sarebbe composto da una quantità immensa di beni, provenienti dal sacco di Roma del 410 a.C., momento storico per la Capitale che vide così iniziare il declino del proprio dominio sul mondo occidentale. Parte del bottino sarebbe costituita da tonnellate di oro, argento, pietre preziose e, si vocifera, persino la Menorah, il sacro candelabro della tradizione ebraica.

Come avverranno le ricerche del tesoro perduto?

Per cercare questo genere di tesori ci si avvale di tecnologie sofisticate e iper sensibili, come raggi a infrarossi e strumenti elettromagnetici, ma anche radar in grado di penetrare il terreno e droni per mappare le zone interessate. Queste operazioni sono a tutti gli effetti degne dei moderni Indiana Jones, in quanto la caccia al tesoro è tanto spettacolare quanto complessa, e in molti provano a scoprire tali ricchezze, in modo più o meno organizzato. Non è raro dunque che chi è appassionato di questo genere di attività desideri cercare di ricreare il più possibile l’adrenalina della ricerca di un mistero, anche fra le mura casalinghe. In effetti, la fama dell’introvabile tesoro di Re Alarico è cresciuta costantemente nei secoli, tanto da essere oggetto di curiosità ancora oggi, sia da parte di scrittori, che di registi, ma anche nel settore dell’intrattenimento. Che si tratti di giocare alla slot Gladiator’s Gold di Betway Casinò, una delle quasi 200 offerte dal casinò online, o al celebre Tomb Raider di Eidos Interactive, ora Square Enix, il fattore comune è sempre la potenza rievocativa dell’impresa archeologica. Samuele Torchia ha ripreso questo mito nel suo libro ed è possibile trovare vari riferimenti al tesoro pure nel film La notte prima di Nucci e Rovito. Oggigiorno questo mistero motiva tantissimi curiosi, ricercatori e scienziati a cimentarsi nella ricerca, con risultati più o meno soddisfacenti. La passione per la scoperta, l’avventura a caccia di misteriosi tesori fa parte della natura umana, e l’Italia è il terreno ideale per questo genere di ricerche proprio perché ricchissima di reperti archeologici ancora da scoprire, tant’è vero che scavando per lavori di ristrutturazione è facile trovare ancora oggi resti di origine romana.

L’Italia, un paradiso per gli appassionati di archeologia

La vera certezza è che un mistero del genere attrae turismo e appassionati a Cosenza, città già attenta alla promozione di eventi culturali del luogo, e più in generale in Calabria, regione ricchissima di reperti e tradizione e proprio per questo in costante valorizzazione del territorio, anche grazie ad iniziative come la rivalutazione della via della Magna Grecia. L’Italia intera è il paese ideale per immergersi nella storia e nella cultura: proprio come gli esperti di letteratura amano visitare luoghi resi noti da opere d’arte, come ad esempio quello che si vocifera sia il celebre balcone di Giulietta a Verona, così gli storici e i classicisti ammirano lo stretto di Messina alla ricerca di Scilla e Cariddi, pensando al tortuoso viaggio compiuto da Ulisse nell’Odissea di Omero.

L’Italia è dunque ricchissima di luoghi di interesse storico e archeologico, grazie a secoli di storia mediterranea e all’alternarsi stratificato di più dominazioni. Il fascino del mistero di un tesoro perduto attrae ancora oggi proprio perché stimola la curiosità, il senso di avventura e l’adrenalina dei tanti amanti dell’archeologia.


Δεν υπάρχουν σχόλια:

Δημοσίευση σχολίου