Il tesoro
del re visigoto Alarico anima da sempre leggende e curiosità per archeologi e
appassionati di storia: la grandissima quantità di oro e argento sarebbe
sepolta insieme alle spoglie del noto re in Calabria, nel punto d’incontro dei
fiumi Crati e Busento a Cosenza.
La
leggenda del tesoro di Re Alarico diventa realtà?
Numerose
fonti storiche sembrano confermare che il famoso tesoro del leggendario Re
Alarico, capo dei Visigoti e morto improvvisamente in Italia nel 410 a.C., sia
sepolto nei dintorni di Cosenza, provincia calabrese, in una terra ricca di
reperti archeologici e sede centrale del polo museale della Calabria. Il
seppellimento delle spoglie di re Alarico sarebbe avvenuto insieme a quello del
suo tesoro di guerra successivo al sacco di Roma, nel punto di incontro dei due
fiumi Crati e Busento, ad oggi nel cuore di Cosenza. Tale luogo è sempre stato
segreto, sin dal momento della tumulazione: si dice infatti che gli schiavi che
hanno lavorato alla costruzione del mausoleo siano stati obbligati a deviare il
corso del fiume per mantenerne segreta la posizione, finendo poi per essere
uccisi dalle guardie dell’esercito in modo da non poter rivelare l’esatto luogo
della sepoltura.
In cosa
consiste il celebre bottino
Il tesoro,
celeberrimo per fama, ma mai ritrovato, sarebbe composto da una quantità
immensa di beni, provenienti dal sacco di Roma del 410 a.C., momento storico
per la Capitale che vide così iniziare il declino del proprio dominio sul mondo
occidentale. Parte del bottino sarebbe costituita da tonnellate di oro,
argento, pietre preziose e, si vocifera, persino la Menorah, il sacro
candelabro della tradizione ebraica.
Come avverranno
le ricerche del tesoro perduto?
Per
cercare questo genere di tesori ci si avvale di tecnologie sofisticate e iper
sensibili, come raggi a infrarossi e strumenti elettromagnetici, ma anche radar
in grado di penetrare il terreno e droni per mappare le zone interessate.
Queste operazioni sono a tutti gli effetti degne dei moderni Indiana Jones, in
quanto la caccia al tesoro è tanto spettacolare quanto complessa, e in molti
provano a scoprire tali ricchezze, in modo più o meno organizzato. Non è raro dunque
che chi è appassionato di questo genere di attività desideri cercare di
ricreare il più possibile l’adrenalina della ricerca di un mistero, anche fra
le mura casalinghe. In effetti, la fama dell’introvabile tesoro di Re Alarico è
cresciuta costantemente nei secoli, tanto da essere oggetto di curiosità ancora
oggi, sia da parte di scrittori, che di registi, ma anche nel settore
dell’intrattenimento. Che si tratti di giocare alla slot Gladiator’s Gold di
Betway Casinò, una delle quasi 200 offerte dal casinò online, o al celebre Tomb
Raider di Eidos Interactive, ora Square Enix, il fattore comune è sempre la
potenza rievocativa dell’impresa archeologica. Samuele Torchia ha ripreso
questo mito nel suo libro ed è possibile trovare vari riferimenti al tesoro
pure nel film La notte prima di Nucci e Rovito. Oggigiorno questo mistero
motiva tantissimi curiosi, ricercatori e scienziati a cimentarsi nella ricerca,
con risultati più o meno soddisfacenti. La passione per la scoperta,
l’avventura a caccia di misteriosi tesori fa parte della natura umana, e
l’Italia è il terreno ideale per questo genere di ricerche proprio perché
ricchissima di reperti archeologici ancora da scoprire, tant’è vero che
scavando per lavori di ristrutturazione è facile trovare ancora oggi resti di
origine romana.
L’Italia,
un paradiso per gli appassionati di archeologia
La vera
certezza è che un mistero del genere attrae turismo e appassionati a Cosenza,
città già attenta alla promozione di eventi culturali del luogo, e più in
generale in Calabria, regione ricchissima di reperti e tradizione e proprio per
questo in costante valorizzazione del territorio, anche grazie ad iniziative
come la rivalutazione della via della Magna Grecia. L’Italia intera è il paese ideale
per immergersi nella storia e nella cultura: proprio come gli esperti di
letteratura amano visitare luoghi resi noti da opere d’arte, come ad esempio
quello che si vocifera sia il celebre balcone di Giulietta a Verona, così gli
storici e i classicisti ammirano lo stretto di Messina alla ricerca di Scilla e
Cariddi, pensando al tortuoso viaggio compiuto da Ulisse nell’Odissea di Omero.
L’Italia è
dunque ricchissima di luoghi di interesse storico e archeologico, grazie a
secoli di storia mediterranea e all’alternarsi stratificato di più dominazioni.
Il fascino del mistero di un tesoro perduto attrae ancora oggi proprio perché
stimola la curiosità, il senso di avventura e l’adrenalina dei tanti amanti
dell’archeologia.
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