Me ne sono
andato in giro per la Grecia, con un gruppo di amici, a scoprire posti nascosti
e lontani dalla solita movida. Te lo racconto in questo diario di bordo,
FacceCaso!
Partenza
martedì 17 luglio – καλὸς καὶ ἀγαθός
Se c’è un
luogo in Europa facilmente raggiungibile, accessibile per le tasche di uno
studente e estremamente bello da scoprire, quello è la Grecia.
È questo
insieme di motivi, insieme alla voglia di un viaggio particolare, non solo
“divertimento”, che ha spinto me e i miei amici dell’università ad andare alla
scoperta della culla del Mediterraneo nei suoi angoli più belli.
Vivere un
luogo oltre i clichè delle isole e dei locali, unendo insieme svago, amicizia,
avventura e cultura.
Così ci
siamo ritrovati martedì ad Atene, la più antica “capitale” europea per
cominciare un giro che ci sta portando dentro il Peloponneso e infine,
ritornando ad Atene stessa, alla volta dell’isola di Paros per godere del
meraviglioso mare che qui letteralmente ci circonda!
Giorno 1 –
καλὸς καὶ ἀγαθός
Il primo
giorno è stato quello di assestamento.
Da Roma a
Elefterios Venizelos, l’aeroporto greco, tutto regolare. Ci siamo ritrovati
così dall’ora di pranzo all’appartamento che avevamo affittato. Primo piccolo
spunto: vivere e soggiornare nella Grecia è economicissimo, nella parte
continentale ancora di più.
Atene ti
colpisce subito. La prima volta che ci venni era il 2013, il peggior periodo di
crisi del paese, che mi aveva fatto vedere una città triste, sporca, pericolosa
e moralmente distrutta, tra negozi chiusi e mendicanti. Mi ero detto: “non ci
voglio più tornare”. Questa settimana sono qui, e nonostante abbia notato dei
miglioramenti, credo che certi tratti siano caratteristici della città e
incancellabili: trasandata, mal costruita nella sua parte moderna,
“inquietante”. Ti lascia sempre quell’impressione di “non ci vivrei mai” o “più
di due/tre giorni non ci posso stare”.
Certo, Sa
rifarsi con le sue chicche, come il tempio di Zeus che abbiamo subito visitato,
il parlamento a piazza Syntagma con il cambio della guardia e soprattutto il
monte Licabetto, che regala un percorso meraviglioso e un belvedere a 360 gradi
su questa città che si distribuisce all’infinito in ampiezza. Il tutto
contornato, durante la salita, da musicisti che ci hanno regalato e insegnato a
ballare il tradizionale Syrtaki.
Giorno 2 –
καλὸς καὶ ἀγαθός
Dopo una
serata passata in una taverna (o Taberna come dicono qui) di Monastiraki, il
giorno dopo non può che essere dedicato alla gloria Ateniese: i suoi monumenti
e l’Acropoli.
“Andiamo
la mattina presto col fresco” ci diciamo. Beh sì, dalle 9:30 un’ora e mezza di
fila per entrare con 35 gradi battenti. Secondo appunto con amara sorpresa. Per
gli studenti europei biglietto di entrata gratuito anzichè i 20€ per tutti! Beh
ottimo, un bel risparmio per un grande complesso archeologico da visitare.
Peccato che non accettino l’unico badge dell’università che avevamo, quello
elettronico. Morale della favola, esclusi dalla promozione e 20€ sganciati…
Voto alla modernizzazione di Atene: 0.
Che dire,
bellissimo il tutto, l’Acropoli, Eretteo, teatro, tempio di Atena Nike, vista.
Magari se non mi fossi ustionato collo e faccia come un peperoncino messicano
sarebbe andata meglio. Il pomeriggio ci siamo regalati la prima gita fuori
porta, un piacere imperdibile. Capo Sunio, a un’ora da Atene, regala dalla sua
altura con il tempio di Poseidone una vista e un tramonto commovente. Unica
cosa possibile da fare dopo tanto spettacolo? Bagno sempre al tramonto sulla
spiaggia sotto. Questa ve la straconsiglio, un gran piacere.
Giorno 3 –
καλὸς καὶ ἀγαθός
Il terzo
giorno è tempo di abbandonare per ora Atene e spingerci nel cuore della Grecia
Classica, il Peloponneso.
Passando
per Corinto e il suo stretto siamo finiti prima a Micene, con la porta dei
Leoni e le sue mura ciclopiche, e poi all’incredibile teatro di Epidauro. C’è
una cosa che in questi giri ci sorprende finalmente in positivo: i due siti
archeologici accettano i nostri badge elettronici! Zero euro spesi e 1-0 per il
Peloponneso su Atene.
Il nostro
viaggio non si ferma e per concludere la giornata arriviamo a Patrasso,
risalendo verso nord, dove abbiamo passato la notte. Una cittadina di mare, con
porto importante che ci accoglie meglio di Atene. Qui forse si vive più
tranquilli e la crisi si sente meno. In ogni caso appartamento con terrazza
spettacolare e birretta al tramonto. Prezzi stracciati e relax. Non male.
Un appunto
finale: i Greci sono come noi italiani, anche se più scorbutici in certi
momenti. Ma la loro accoglienza diventa sempre calorosa, generosa e sincera.
Per ora il
racconto si interrompe, pronto a continuare per scoprire i prossimi step!
#FacceCaso
Di Umberto
Scifoni
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