I due
militari greci arrestati per aver varcato il confine turchi sono stati di nuovo
posti in custodia cautelare provvisoria. "Abbiamo sbagliato strada per
colpa delle neve", si difendono i due. Intanto sono accusati di
spionaggio. L'ombra degli 8 militari turchi anti-Erdogan tuttora in Grecia.
Per la
Turchia sono delle spie, per la Grecia soltanto dei soldati un po' distratti.
Incidente
diplomatico... causato dalla neve tra i due paesi: due militari greci sono stati
arrestati nei giorni scorsi per aver attraversato il confine con la Turchia,
dopo aver perso il resto della pattuglia di frontiera - durante una
perlustrazione del confine greco nord-orientale - a causa del maltempo.
L'esercito
turco ne ha seguito le orme nella neve, nella foresta tra Kastanies ed Evros, e
li ha fermati, sequestrando loro i telefoni cellulari. E proprio venerdì 2
marzo il tribunale di Edirne (o Adrianoupolis, come i greci chiamano la stessa
città) ha confermato la custodia cautelare nei loro confronti per
"sospetto spionaggio". Inoltre, la corte ha autorizzato il controllo
dei loro dati fotografici: secondo l'accusa, i due militari - un sottotenente e
un soldato semplice - avrebbero appositamente deviato, penetrando in una zona
militare proibita, e scattato delle fotografie da inviare ai loro superiori.
"E'
stato solo un errore"
"L'incidente
è accaduto semplicemente a causa di un errore", minimizza il portavoce del
governo greco. Dimitris Tzanakoupolos. "Quello che è successo è stato
causato dalle avverse condizioni meteorologiche nella zona di confine: i due
militari greci hanno sbagliato il percorso e sono stati trovati, per errore
ripeto, sul suolo turco".
All'udienza
in tribunale i due militari sono stati visti comunque in buona salute. Il
governo greco si attende un loro veloce ritorno in patria. Ma sul caso grava il
precedente degli 8 soldati turchi fuggiti in Grecia dopo il tentato golpe ad
Erdogan, nel luglio 2016, vicenda tuttora irrisolta e che mantiene tese le
relazioni tra i due paesi.
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