“Un
pomeriggio soleggiato, una giornatina con 21 C°, che preavvisa una vicina
primavera, ci troviamo a Riace in provincia di Reggio Calabria, nella citta’
dei Bronzi, in linea d’area di 500 metri, sono state ritrovate le preziose
statue dei guerrieri Greci, risaliamo verso la zona collinare della frazione di Riace Marina, giungiamo ad
un bivio dove visioniamo un eloquente cartello, quello che indica una via,
quella della TORRE ANTICA.
Ilaria Quattrone, 16 marzo 2018
Dopo trecento
metri, sulla nostra sinistra, dietro delle piante di eucalipto, scorgiamo una
torre, e’ quella di Casamona. Una piccola passeggiata di cinque minuti,
respirando essenza salutare di eucalipto, giungiamo ai piedi della stessa, da
qua sopra ci godiamo un paesaggio jonico spettacolare e un piano verde
coltivato a grano, dove in lontananza scorgiamo la cittadina del Campanella,
la” roccaforte” culturale di STILO. La torre e’ costituita da due stanze
sovrapposte e da un terrazzo merlato,che nel suo continuo e inesorabile
abbandono ha perso quasi interamente. La visioniamo da vicino, e’ crepata,
rischia di crollare, rischia di diventare un insignificante rudere, diventando di fatto la torre d’avvistamento
della barbarie contemporanea, chiamiata abbandono, che cancella l’identità,
storica, archeologica e artistica di questa Calabria. Per oltre due secoli e’
stata la torre di guardia a difesa dalle invasioni dal mare, tutelando le
popolazioni indigene calabresi,
tuteliamola e facciamola diventare trofeo di conservazione e recupero.
QUESTO BLOG, attraverso il web, denuncia lo stato di abbandono della torre di
Casamona e ne reclama il pronto recupero e restauro storico, ma allo stesso
tempo, trasmette alla SBC di Reggio Calabria, alla Direzione Regionale di
Roccelletta di Borgia e al comune di Riace, lo stato attuale del bene storico,
che da informazioni storiche esisteva nel 1583 e per oltre due secoli ha difeso
questa costa e le ricevute di compensi che una corporazione culturale pagava a
cavalieri e capitani che operavano qui sopra, fino almeno al 1707.
Restituiamole il giusto e doveroso tributo, attraverso il recupero dignitosamente
solitario, da dove ”in sul la vetta della torre Antica”, miriamo
trasparentemente la nostra identita’ storica e artistica, tutelandola,
conservandola e tramandandola ai “CAVALIERI MODERNI”, che dovranno cavalcare le
ricchezze di questa terra strepitosa, chiamata CALABRIA“. Lo scrive in una nota
stampa Gianpiero Taverniti.
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