Possiede una
delle più ricche collezioni archeologiche d’Italia che ripercorre la storia
siciliana dagli albori al medioevo e custodisce le tracce di tutti i popoli che
hanno fatto la storia dell’isola, dai fenici ai greci, ai romani, ai bizantini,
oltre a quelle di altri popoli che ne hanno incrociato rotte marine e commerci,
come Egizi ed Etruschi.
26/03/2018
E’ il Museo Archeologico Regionale “Antonio Salinas” che, finito pochi anni fa sotto i riflettori dei media per l’innovativa campagna di comunicazione “Aperti per vocazione”, si è rivelato capace di attirare pubblico anche durante la prolungata chiusura al pubblico delle collezioni permanenti per lavori di restauro, riuscendo ad accogliere, attraverso mostre temporanee, diverse decine di migliaia di visitatori.
Un risultato che ha portato lo storico museo palermitano diretto da Francesca Spatafora a superare altre realtà museali ampiamente affermate diventando un ”case study”, e ciò in piena coerenza con il pensiero del suo fondatore secondo il quale “se vogliono fare del museo un carcere di opere, allora comprino i chiavistelli e chiamino un carceriere”.
Un risultato che ha portato lo storico museo palermitano diretto da Francesca Spatafora a superare altre realtà museali ampiamente affermate diventando un ”case study”, e ciò in piena coerenza con il pensiero del suo fondatore secondo il quale “se vogliono fare del museo un carcere di opere, allora comprino i chiavistelli e chiamino un carceriere”.
Ad accrescere ulteriormente l’appeal
del Salinas è giunta lo scorso 19 marzo l’inaugurazione della sua nuova Agorà,
un ampio spazio polivalente e polifunzionale recuperato anche all’esposizione.
Si tratta di una grande corte caratterizzata da una moderna copertura
trasparente, nella quale sono collocati, con grande impatto scenografico, sia
l’imponente complesso scultoreo costituito dalle gronde a testa leonina del
Tempio della Vittoria di Himera, sia la ricostruzione del grande frontone con
maschera di gorgone del Tempio C di Selinunte.
L’apertura
di questo spazio, il cui progetto di
copertura e allestimento è stato curato e realizzato dagli architetti Stefano
Biondo e Patrizia Amico del Centro Regionale per il restauro e la progettazione,
si inserisce nel complessivo progetto di restauro e riconfigurazione
architettonica dell’intero complesso monumentale della Casa dei Padri Filippini
all’Olivella, sede del museo dal 1866, concluso nel 2015 [nel video seguente è
possibile apprezzare alcuni momenti della fase di allestimento dell’Agorà].
L’Agorà è
nata dal recupero della terza corte della Casa conventuale che, ancora
documentata nelle planimetrie ottocentesche, era stata in parte edificata alla
fine dell’Ottocento con la costruzione di un’ampia sala realizzata per ospitare
i grandi mosaici romani rinvenuti a Palermo proprio in quegli anni. Il recupero
dello spazio originario e la scoperta dell’antico selciato, preservato dagli
attuali lavori e in parte reso visibile, è stato possibile grazie alla
demolizione della superfetazione tardo ottocentesca.
REPERTI MONUMENTALI
Monumentali
le opere in esposizione: su uno dei lati lunghi della corte sono collocate
dodici gronde a testa leonina provenienti dal lato settentrionale del tempio di
Himera costruito nel 480 a.C. per celebrare la vittoria dei Greci sui Cartaginesi,
mentre, di fronte, si trovano cinque gronde del lato meridionale, una delle
quali reca ancora evidenti le originarie tracce di pittura. Furono tutte
rinvenute nel corso delle ricerche condotte a Himera tra il 1929 e il 1930 da
Pirro Marconi a cui è stato dedicato il nuovo museo inaugurato nel 2016 negli
scavi della colonia greca, proprio nei pressi dello stesso tempio. Il frontone
del Tempio C di Selinunte (540-530 a.C.), viene invece presentato nella
restituzione realizzata nel 1926 sui disegni di Ettore Gabrici che, per primo,
propose una possibile riconfigurazione del grande gorgoneion, il più grande
dell’architettura greca.
“L’allestimento,
seppure maestoso - ha dichiarato la direttrice Francesca Spatafora – lascia
libero la maggior parte dello spazio, gradinato su due lati, affinché lo stesso
possa fungere da punto di raccordo, di sosta e di incontro per i visitatori del
Museo ma anche da luogo ideale per la realizzazione di iniziative culturali e
artistiche di vario genere ma sempre connesse con la vita e la natura stessa
del Museo.” Nella nuova Agorà del Salinas, nel corso della prossima
primavera/estate, saranno infatti realizzate una serie di iniziative che
permetteranno al pubblico di sperimentarne la fruizione anche come suggestivo
spazio per eventi temporanei.
LE FOTO E IL VIDEO QUI:
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