Presentazione martedì a Sarzana
SARZANA – Il libro “Diario di prigionia” di Umberto Saraceni sarà
presentato martedì a Sarzana. Alle ore 9 l’appuntamento è con gli studenti
all’Istituto Parentuccelli-Arzelà e quindi alle ore 17,30 nella Sala Consiliare
del Comune di Sarzana (Piazza Matteotti, 1). Interverranno insieme al curatore
Gian Luigi Saraceni, l’Assessore alla Cultura Nicola Caprioni, lo scrittore
Marco Ferrari e un rappresentante dell’ANPI.
24 marzo 2018
Il libro edito da Minerva traccia nel suo diario il resoconto di una
resistenza spinta sino alle estreme conseguenze. È la testimonianza di una
vicenda di solidarietà e una storia d’amore che hanno consentito all’autore,
nei momenti più bui, di mantenere fede negli uomini e nel futuro. Magistrato
militare, il generale Umberto Saraceni è stato procuratore per quasi vent’anni
al Tribunale Militare della Spezia, che aveva una estesissima competenza
territoriale e ha partecipato a importanti processi dal dopoguerra agli anni
ottanta del secolo scorso. Fatto prigioniero in Grecia all’indomani dell’8
settembre 1943 il suo Diario di Prigionia, scritto su minuscoli taccuini,
nascosti conservati e difesi a dispetto di tutto, è la cronaca fedele, spesso
giornaliera, di una detenzione durata quasi due anni nei campi in cui i tedeschi
raccolsero centinaia di migliaia di soldati ed ufficiali italiani.
Ed è il tema della giustizia che traspare in controluce in tutte le pagine
dell’autore, impegnato da giudice a far rispettare le leggi italiane
all’interno dei campi e vittima di un sopruso e di un sofisma giuridico (quello
degli italiani non prigionieri di guerra ma semplici internati) che
ripugnava alla coscienza di tutti: la scabra e quasi parossistica serie di
annotazioni, che giorno dopo giorno si concentrano sempre di più sulle pure
questioni di sopravvivenza fisica (la mancanza di cibo, il freddo, le
malattie), è l’attestazione di una eroica resistenza individuale e collettiva
alle pressioni crescenti dei tedeschi prima per aderire alla Repubblica Sociale
Italiana e poi per contribuire allo sforzo bellico tedesco. Da quel “No” corale
ostinato e testardo ha preso lentamente forma, alimentato dalle interminabili
discussioni che si svolgevano nei campi, la coscienza civile della nuova
Italia.
Diario di prigionia 1943-1945 (ed. 2018): Trama
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