Perchè continuare a studiare il latino? Non è una fatica inutile?
Nicola Gardini, insegnante di letteratura italiana ad Oxford, in "Viva il
latino" sostiene appassionatamente che il latino è ben più che una fatica
imposta agli studenti: è la lingua della nostra storia, di una civiltà che non
è mai terminata e a cui apparteniamo ancora, è la chiave per capire chi siamo e
dare senso alla nostra identità.
A che serve il latino? È la domanda che
continuamente sentiamo rivolgerci dai molti per i quali la lingua di Cicerone
altro non è che un’ingombrante rovina, da eliminare dai programmi scolastici.
In Viva il latino. Storia e bellezza di una lingua inutile (Garzanti), Nicola
Gardini risponde che il latino è – molto semplicemente – lo strumento
espressivo che è servito e serve a fare di noi quelli che siamo.
In
latino, un pensatore rigoroso e tragicamente lucido come Lucrezio ha analizzato
la materia del mondo; il poeta Properzio ha raccontato l’amore e il sentimento
con una vertiginosa varietà di registri; Cesare ha affermato la capacità
dell’uomo di modificare la realtà con la disciplina della ragione; in latino è
stata composta un’opera come l’Eneide di Virgilio, senza la quale guarderemmo
al mondo e alla nostra storia di uomini in modo diverso.
Nicola Gardini, che
insegna letteratura italiana ad Oxford, trasmette un amore alimentato da una
curiosità intellettuale, e ci incoraggia con
a dialogare con una civiltà che non è mai terminata perché giunge fino a
noi, e della quale siamo parte anche quando non lo sappiamo. Il messaggio per i
lettori è che questa lingua è tuttora in grado di dare un senso alla nostra
identità.
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