"Con la prima
goccia della pioggia l'estate morì" malinconici
versi di Odysseas Elytis e anche per me quando arriva la prima pioggia
settembrina l’estate finisce. Nulla vale se dopo riprende il caldo; è autunno.
Di questa
stagione che ho sempre vissuto con una dolce malinconia amo i colori; giallo,
arancio, ruggine.
Foglie che
cadono e riempiono le strade, i lungofiume, i boschi.
Amo i suoi
frutti, la zucca, i funghi, i cachi, le castagne, in sintonia con le foglie. Stessi colori per
diverse tonalità.
E inauguro
l'autunno con la zucca che fatta così ha un sapore che somiglia vagamente a
quello delle castagne.
La ricetta è
dal ricettario di “Chrisa Paradisi”, chi ha più o meno la mia età sicuramente
lo conosce; io ho un’edizione del 1985, regalo della mia mamma perché imparassi
a cucinare greco.
Ingredienti:
1 pezzo di zucca pulita circa mezzo
kilo tagliata a cubetti
1 tazzina e poco più di riso
(sicuramente non parboiled, io ho messo l’arborio)
1 cipolla bianca tritata
formaggio grattugiato (io ho messo
scaglie di fiore sardo)
qualche cucchiaio di olio evo
sale
pepe nero macinato fresco
pasta fillo
olio per ungere
Procedimento:
Soffriggiamo
lentissimamente la cipolla nel olio evo e quando sarà appassita aggiungiamo la
zucca. Facciamo insaporire, saliamo,
maciniamo un poco di pepe nero, mezzo mestolo di acqua e lasciamo
cuocere lentamente per mezz’ora. Se vogliamo frullarla questo è il momento.
Altrimenti se vogliamo la schiacciamo un pò con un cucchiaio oppure la lasciamo
stare che tanto alla fine si disfa. Versiamo il riso, aggiungiamo una tazza di
acqua e cuociamo per 15 minuti. Uniamo
il formaggio, mescoliamo e ritiriamo dal fuoco.
Lasciamo raffreddare e prepariamo la pasta come si legge qui.
Prendiamo
una teglia rotonda, oliamo e stendiamo la metà delle sfoglie oliando ciascuna.
Versiamo il ripieno e livelliamo bene. Procediamo con il resto delle sfoglie,
sempre oliando.
Incidiamo la
pita per come la taglieremo e inforniamo a 180 gradi per 45 minuti circa.
Note: in
questa ricetta ho aggiunto mezza tazzina da caffè di grappa all’impasto come
usano i cretesi. Loro mettono il raki ovviamente!
L'autrice
suggerisce di mettere nel ripieno anche un paio di uova sbattute ma io ho
omesso.
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