Πέμπτη 28 Σεπτεμβρίου 2017

Kolokythopita (Pita di zucca gialla)

 

"Con la prima goccia della pioggia l'estate morì" malinconici versi di Odysseas Elytis e anche per me quando arriva la prima pioggia settembrina l’estate finisce. Nulla vale se dopo riprende il caldo; è autunno.

Di questa stagione che ho sempre vissuto con una dolce malinconia amo i colori; giallo, arancio, ruggine.

Foglie che cadono e riempiono le strade, i lungofiume, i boschi.

Amo i suoi frutti, la zucca, i funghi, i cachi, le castagne,   in sintonia con le foglie. Stessi colori per diverse tonalità.

E inauguro l'autunno con la zucca che fatta così ha un sapore che somiglia vagamente a quello delle castagne.

La ricetta è dal ricettario di “Chrisa Paradisi”, chi ha più o meno la mia età sicuramente lo conosce; io ho un’edizione del 1985, regalo della mia mamma perché imparassi a cucinare greco.

Ingredienti:
1 pezzo di zucca pulita circa mezzo kilo tagliata a cubetti
1 tazzina e poco più di riso (sicuramente non parboiled, io ho messo l’arborio)
1 cipolla bianca tritata
formaggio grattugiato (io ho messo scaglie di fiore sardo)
qualche cucchiaio di olio evo
sale
pepe nero macinato fresco
pasta fillo
olio per ungere

Procedimento:

Soffriggiamo lentissimamente la cipolla nel olio evo e quando sarà appassita aggiungiamo la zucca. Facciamo insaporire, saliamo,  maciniamo un poco di pepe nero, mezzo mestolo di acqua e lasciamo cuocere lentamente per mezz’ora. Se vogliamo frullarla questo è il momento. Altrimenti se vogliamo la schiacciamo un pò con un cucchiaio oppure la lasciamo stare che tanto alla fine si disfa. Versiamo il riso, aggiungiamo una tazza di acqua e cuociamo  per 15 minuti. Uniamo il formaggio, mescoliamo e ritiriamo dal fuoco.  Lasciamo raffreddare e prepariamo la pasta come si legge qui.

Prendiamo una teglia rotonda, oliamo e stendiamo la metà delle sfoglie oliando ciascuna. Versiamo il ripieno e livelliamo bene. Procediamo con il resto delle sfoglie, sempre oliando.

Incidiamo la pita per come la taglieremo e inforniamo a 180 gradi per 45 minuti circa.

Note: in questa ricetta ho aggiunto mezza tazzina da caffè di grappa all’impasto come usano i cretesi. Loro mettono il raki ovviamente!

L'autrice suggerisce di mettere nel ripieno anche un paio di uova sbattute ma io ho omesso.


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