L’analisi
del match tra Juventus-Olympiacos
Juventus triste come Higuain? Allegri ma
che fai, lo lasci di nuovo fuori? Sembra quasi una vecchia canzone il primo
tempo di Champions League. Una prima mezz’ora Juventus in stile Higuain in
panchina: intorpidita, un po’ sottotono, perfino triste. Servono le sue ali per
decollare, serve un Cuadrado a suonare le sirene di una ricreazione un po’
troppo lunga, prolungatasi oltre misura, dopo l’inizio del match. Davanti un
Olympiacos molto italiano, chiuso, duro, ostico, veloce in contropiede: servono
30′ alla Vecchia Signora per cominciare a ruggire, svegliando gli astanti, come
congelati in un incantesimo greco. Poi Proto è costretto agli straordinari,
nemmeno troppo: su Mandzukic, su una
magia a giro di Dybala, con un po’ di fortuna (come nell’occasione del
tentativo di autogol di Engels). Poi tocca a Douglas Costa: sembra sempre un
po’ ingabbiato, il suo calcio di punizione nella ripresa è interessante, fa
gridare al gol.
27/09/2017
Quando entra
Higuain, dopo 1 ora piuttosto mesta di gioco, l’Allianz Stadium lo accoglie
come una specie di eroe che torna a casa, un Ulisse redivivo. Fa quello che
deve, Gonzalo: lotta, si vede che ha voglia, si vede che è rabbioso. E alla
prima palla sporca in area fa quello che deve:
segna, torna a sorridere, ad urlare tutta la sua gioia e la rabbia di
panchine, esclusioni, tristezze compresse sotto una panchina.
Entra
Higuain, e quella che sembrava una serata destinata alla tristezza, alla beffa,
perfino ai contropiedi autunnali dei greci: entra Higuain e tutto sembra avere
un senso. Tutte le sue facce tristi, tutti i suoi sguardi a terra, la testa
scossa a destra, sinistra. Un gol sporco, da terra, in una serata non facile:
sembra quasi una specie di ritorno in grande stile, come da una lunga pesca.
Tutta la notte senza prendere niente, poi proprio nel momento decisivo, non si
riesce più a tirare su la rete per i sorrisi, la rabbia, la tenacia. I boati
del pubblico, lo stadio che canta ad Higuain: ogni minuto fa crescere le fibre
del suo essere, ogni secondo con il suo nome sul tabellino. Tutta la notte di
Higuain è alle spalle: quella di stanotte è un giorno nuovo, un Higuain nuovo.
Poi segna anche Mandzukic, a valanga, ancora una volta Higuain ad innestare
Dybala. Triste come Higuain? Semplicemente vincente: Allegri ha semplicemente, ancora
una volta, avuto ragione.
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