NON RIESCO A
SMETTERE DI PENSARE alla settimana, troppo breve, di vacanza trascorsa questa
estate nelle isole greche. Assieme al vano portaoggetti dell’aereo ho chiuso,
ormai qualche settimana fa, anche quella luminosa finestra sull’azzurro, anzi,
sui tanti azzurri dell’Egeo. A occhi chiusi, con un filo di tristezza, cerco di
fissare i ricordi che devono servire da riserva di bellezza e umanità per tutto
l’anno. Appartengo alla numerosa categoria degli innamorati della Grecia, che
si incontrano su ogni spiaggia, sempre pronti a elencare tutte le isole
visitate, a suggerire le più belle, a provare soddisfazione per qualche parere
condiviso, ma anche un po’ di invidia per chi ne ha viste di più. Su queste
spiagge si incontrano francesi, belgi, tedeschi, russi, un sacco di olandesi,
scandinavi e, naturalmente, italiani. Si parla un inglese arruffato e
improbabile e ci si sente davvero un popolo unico.