PAKISTAN – VATICANO
In una lettera si racconta
che Kamran Iqbal Maseh è dovuto fuggire dal suo Paese a causa della sua fede.
Ora è in Grecia, ma rischia di essere rimandato in Turchia e da lì in Pakistan,
dove rischia la vita.
Lesvos (AsiaNews) – Una
richiesta d’aiuto è stata inviata a papa Francesco perché intervenga a favore
di un cattolico pakistano profugo in Grecia, che incontrò il Papa in occasione
della sua visita all’isola di Lesvos nell’aprile 2016. L’uomo rischia di essere
respinto in Turchia e di lì deportato nel suo Paese da dove è fuggito temendo
di essere ucciso a causa della sua fede.
Kamran Iqbal Maseh, si
legge nella lettera inviata a Francesco, “è un cattolico del Pakistan che è
stato discriminato, perseguitato, torturato e costretto a fuggire dal suo Paese
a causa delle sue convinzioni religiose”.
“Kamran Iqbal Maseh non ha
avuto accesso ad una educazione adeguata e è stato trattato come uno schiavo in
Pakistan a causa della sua religione. I suoi coraggiosi sforzi per creare una
chiesa cattolica nella sua comunità lo hanno portato vicino alla morte quando è
stato attaccato e gravemente ferito. Ha deciso allora di fuggire dal suo Paese.
Dove la sua vita era in pericolo e ha rischiato di morire per arrivare a un luogo
sicuro. E’ arrivato a Lesvos dopo l'accordo UE-Turchia e, anche se la sua
persecuzione e il suo trauma erano evidenti, è stato trattenuto per molto tempo
in condizioni pessime”.
La sua domanda di asilo,
prosegue la lettera, è stata respinta due volte. “Ora rischia di essere
rimandato in Turchia, da dove può essere inviato direttamente in Pakistan, in
qualsiasi momento. In Pakistan è molto alto il rischio che sia ucciso”. I suoi
appelli non hanno un effetto sospensivo nei tribunali greci e quindi si trova
ad affrontare un imminente rischio di deportazione in Turchia.
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