Le
descrive il catalogo Sylloge Nummorum Graecorum Italia, che permetterà, quindi,
di venire a dettagliata conoscenza d’un grande patrimonio numismatico veronese,
sinora sconosciuto.
PieraPierantonio Braggio
L’opera
in tema, frutto del lavoro di Antonella Arzone, verrà portata ufficialmente a
conoscenza del pubblico, il 21 giugno 2017, in Sala Galtarossa, presso il Museo
degli Affreschi alla Tomba di Giulietta, a cura di Margherita Bolla, direttrici
dei Musei Civici Veronesi, di Giovanni Gorini, già professore ordinario di
numismatica greco-romana, presso Università degli Studi di Padova, e
dell'Autrice stessa. Il Museo di Castelvecchio dispone d’una notevole raccolta
numismatica, pari a circa 90.000 monete, accumulatesi a partire da un
Milleottocento inoltrato, sino a creare un “Medagliere civico”, formatosi, nel
tempo, con l'acquisizione di alcune collezioni private, comprendenti monete
greche, romane, medievali, e medaglie, e si è arricchito con vari lotti di
monete - tesoretti e ritrovamenti sporadici - rinvenuti a Verona e nel suo
territorio. Già nel passato, si è provveduto a catalogare parte di tale
patrimonio, che, con il lavoro Sylloge Nummorum Graecorum Italia di Antonella
Arzone, vede poste in evidenza, studiate e descritte le monete della serie
greca della collezione civica: si tratta di 3051 pezzi coniati dalle città
greche autonome e dalle città delle provincie orientali dell'Impero romano, in
tutto 364 zecche, che battevano moneta prevalentemente, con iscrizioni in
greco, ma anche in latino, nelle colonie latine, in iberico, in punico, in
fenicio e in ebraico. La maggior parte degli esemplari proviene da zecche
famose sia della Magna Grecia, come Napoli e Taranto, rappresentate nella
collezione da notevoli pezzi in argento, sia del mondo ellenico, come Antiochia
in Siria e Alessandria in Egitto. L'interesse degli studiosi della materia e
dei collezionisti si volge, però, soprattutto alle monete in bronzo, prodotte
da piccole zecche, in particolare di ambito asiatico, provenienti da città dai
nomi sconosciuti come Pitane in Misia, Artaxata in Armenia, Anineta in Lidia di
cui si conoscono solo sporadici esemplari in altre raccolte. La pubblicazione
dei nuovi pezzi della collezione veronese permetterà di aggiungere qualche
tassello alla conoscenza numismatica e storica di tali città. Impossibile
conoscere, attraverso quali percorsi tali monete siano giunte alla metà del
Settecento fino a Verona: abbiamo solo elementi per supporre il loro acquisto
sul mercato antiquario di Roma e di Venezia. Per la compilazione del catalogo
sono state adottate le impostazioni generali dei volumi della Sylloge Nummorum
Graecorum, il progetto editoriale della British Academy nato nel 1930, che
rappresenta il modello di riferimento obbligato per la pubblicazione delle
monete greche presenti nelle collezioni pubbliche e private dei vari Paesi in
tutto il mondo. Il volume, pubblicato sotto gli auspici dell'International
Numismatic Council, viene a colmare in parte una carenza in ambito numismatico
per quanto riguarda l'edizione delle monete greche nelle collezioni pubbliche
italiane. Il nuovo volume costituisce un costruttivo passo in avanti verso una
sempre maggiore conoscenza di quanto di pregiato dispone il veronese Museo di
Castelvecchio, valorizzando esso pezzi di grande antichità, apportatori di
ulteriore conoscenza, visto che ogni segno, che appare su una moneta del
lontano passato, è messaggio, che assieme a molti altri, è apportatore di
frammenti di realtà e di fatti, i quali, uniti, sono la storia, che troviamo
nei nostri libri. La moneta parla, racconta... Si tratta di solo d’esaminarla e
di farci dire dalla stessa il massimo, di quanto in essa è nascosto. Il lavoro
di Arzone del Museo di Castelvecchio, ci aiuta in questo.
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