Città greche sommerse
dall’immondizia con l’imminente caldo estivo alle porte e la stagione turistica
già cominciata. Le persone in visita nel centro di Atene sono stupite e deluse
di vedere i cassonetti sovraccarichi di rifiuti con, sullo sfondo, l’Acropoli.
“È abbastanza brutto da
vedere – commenta Pim, turista neozelandese – oggi è una magnifica giornata e
io amo Atene. Vedere questi angoli sporchi come fossero macchie, non è bello”.
In diversi comuni greci i
rifiuti non vengono più raccolti: i lavoratori del settore chiedono una
discussione sui nuovi contratti.
“Se la situazione continua
così – dice Christos, ristoratore – avremo seri problemi. Non puoi mangiare se
nell’aria c‘è odore di immondizia. E questo non vale solo per le aree
turistiche, ma anche per i greci stessi, per tutti.
Dopo lo sciopero di 24 ore
della scorsa settimana, anche lunedì l’unione dei lavoratori è scesa in piazza
per manifestare davanti alla sede del ministero dell’Interno.
“Siamo arrivati a un punto
in cui rischiamo di mettere i cittadini contro di noi – è l’allarme di Athena,
lavoratrice e madre di cinque bambini – L’altro giorno ho sentito una signora
in televisione dire che non riusciva a respirare a causa dell’immondizia. Ma
neanche io ci riesco quando, la sera, mi chiedo se avrò ancora un lavoro il
giorno l’indomani, se sarò in grado di crescere i miei figli”.
Il corrispondente di
Euronews da Atene, Panos Kitsikopoulos: “I lavoratori comunali portano avanti
la loro protesta, sostenendo di essere dalla parte del giusto. Mentre
l’immondizia continua ad accumularsi per strada, la questione importante da
capire è se le persone stanno dalla loro parte”.
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