L'Organizzazione
degli Stati Americani non trova una sintesi sul Venezuela. La Grecia blocca una
risoluzione critica sui diritti umani nei confronti della Cina.
Si
è aperta ieri a Cancùn l'assemblea generale dell'Organizzazione degli Stati
Americani (OSA). Punto principale all'ordine del giorno la questioni della
crisi venezuelana, con un Paese che pare oramai vicino al collasso. Nell'ambito
dell'assemblea gli Stati membri non sono riusciti a giungere ad una presa di
posizione comune in materia. La proposta capeggiata dal Messico, chiedeva al
Governo venezuelano di Niclas Maduro di "riconsiderare" il piano di
riforma costituzionale, considerato dalle opposizioni come "un colpo di
Stato". La proposta non ha trovato la maggioranza qualificata di 23 su 35 Stati membri, come pure non l'ha
trovata la proposta di Saint Vincent e
Grenadine in merito a un generico appello al dialogo.
In
Europa ha destare scalpore è invece la decisione della Grecia di bloccare, in
qualità di Stato membro dell'Unione europea, con diritto di veto, una
risoluzione (che necessita dell'assenso di tutti e 28 gli Stati membri) dell'Ue
alle Nazioni Unite critica nei confronti del tema del rispetto dei diritti
umani in Cina. Secondo Amnesty international e Human Rights Watch è la prima
volta che l'Ue non riusce a presentare una risoluzione sui diritti umani alle
Nazione Unite. Un portavoce del ministro degli Esteri greco ha invece dichiarato
che "la posizione della Grecia è che la mancanza di effetti costruttivi e
in molti casi critici nei confronti di determinati paesi non favorisce la
promozione dei diritti umani in questi Stati, né lo sviluppo della loro
relazione con l'Ue".
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