Il governo della Repubblica ceca ha annunciato oggi che non accoglierà più
migranti dall’Italia e dalla Grecia, respingendo quindi definitivamente il
sistema di ricollocamento stabilito dalla Commissione Ue. Lo ha dichiarato il
ministro dell’Interno, il socialdemocratico Milan Chovanec, in seguito ad una
riunione governativa, come riferisce il portale “Prague Monitor”.
Secondo il rappresentante dell’esecutivo di centrosinistra ceco, la ragione alla base di tale decisione risiede anche nella situazione di sicurezza “in peggioramento”. Con la fine del meccanismo di redistribuzione previsto per settembre, la Repubblica Ceca chiuderà la propria partecipazione, sebbene Praga abbia già espresso parere negativo all’accoglienza di nuovi rifugiati nel mese di maggio.
Secondo il rappresentante dell’esecutivo di centrosinistra ceco, la ragione alla base di tale decisione risiede anche nella situazione di sicurezza “in peggioramento”. Con la fine del meccanismo di redistribuzione previsto per settembre, la Repubblica Ceca chiuderà la propria partecipazione, sebbene Praga abbia già espresso parere negativo all’accoglienza di nuovi rifugiati nel mese di maggio.
Il ministro dell’Interno ceco, Milan Chovanec
La Repubblica Ceca finora ha accolto solo 12 migranti
Il governo ceco, secondo una nota, ritiene il sistema delle quote “non
efficiente”. Quella annunciata da Chovanec
è una reazione esplicita all’intenzione della Commissione Ue di avviare
una procedura di infrazione contro i paesi del Gruppo di Visegrad – Repubblica
Ceca, Polonia, Ungheria e Slovacchia – che respingono il sistema della
redistribuzione dei profughi. Il governo ceco ha ribadito di considerare questo
sistema inutile, non funzionante e piuttosto rischioso in termini di sicurezza.
Praga si ferma quindi ai dodici migranti fatti giungere dalla Grecia lo scorso
anno, rispetto ai circa 2600 che avrebbe dovuto accoglierne.
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