Un accordo difficile e complicato ha definito
l'Eurogruppo sulla Grecia del prossimo 15 giugno il ministro delle finanze francese
Bruno Le Maire, in visita oggi dal premier Alexis Tsipras, aggiungendo che
l'accordo è vicino. Nei 90 minuti di colloquio ha detto che "faremo ciò
che è possibile e ciò che deve essere concordato a Lussemburgo",
aggiungendo che c'è sempre sufficiente ottimismo.
Tsipras lo ha accolto con queste parole: “Siamo vicini a
una soluzione, più che mai, che corrisponderà ai sacrifici del popolo greco.
Una soluzione per la regolazione del debito greco. E questa soluzione sarà
soluzione non solo per la Grecia ma per tutta l'Europa”.
Intanto Klaus Regling, capo del Esm, si dice convinto che
se la Grecia continuerà con le riforme, potrà rientrare sui mercati prima della
fine del programma. In un'intervista sulla rivista The Banker alla domanda
circa le previsioni per il settore bancario greco, Regling ha detto che la
causa della crisi greca non è stata delle banche, ma riguardo il debito e la
mancanza di competitività.
Tuttavia, le banche sono state colpite, e così secondo
Regling dopo una revisione della qualità dell'attivo del singolo meccanismo di
vigilanza (SSM), si è scoperto che c'era un fabbisogno di soli 5,5 miliardi. Ha
sottolineato che la Grecia era in una traiettoria di crescita già nel 2014 e
che "anche se gli economisti hanno predetto l'avvento dello sviluppo,
l'elettorato non poteva vederla."
E conclude: "La Grecia potrebbe aver completato il
processo di adattamento al secondo programma, ma questa interruzione ha
determinato la necessità di più tempo e più soldi. Allo stesso tempo, però,
penso che la Grecia può essere considerata una storia di successo”.
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