Non si stemperano
le becere provocazioni del Presidente turco Erdogan, che con l'avvicinarsi del
referendum del 16 aprile, continua la sua campagna elettorale farcita di
insulti e scorrettezze sociali, prima che politiche.
Con riferimento
alla tragedia della Mikrì Asia, quando la pulizia etnica dei turchi a Smirne
colpì migliaia di greci, il presidente turco ha sottolineato che furono i
turchi a "lanciare" i greci in mare, in risposta alle dichiarazioni
del partito di opposizione MP guidato da Chiousnou Bozkurt, che in precedenza
lo aveva accusato di voler gettare a mare tutti coloro che sosterranno il si in
caso di vittoria del no.
Il famoso
incendio appiccato nella città di Smirne distrusse gli antichi quartieri greco
e armeno, insieme a quello "franco": almeno 30mila furono i morti
bruciati, massacrati o annegati buttandosi in mare. A chi tentava di issarsi
sulle navi francesi e inglesi ancorate in porto, venivano tagliate le mani con
le spade.
Circa 250.000
cristiani greci abbandonarono la città dove vivevano da anni, cercando riparo
in Grecia. L'incendio di Smirne è il simbolo di ciò che viene descritto come
Tragedia della Mikrì Asia (Asia Minore), causata dalla barbarie ottomana.
Scritto da Paolo
Falliro
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