Παρασκευή 7 Απριλίου 2017

L'Europarlamento bacchetta Dijsselbloem che marca visita al dibattito sulla Grecia

Αποτέλεσμα εικόνας

Il numero uno dell'Eurogruppo - già nell'occhio del ciclone per i commenti sui paesi del sud Europa - diserta la seduta plenaria mandando su tutte le furie l'aula di Strasburgo. Tajani su Twitter: "Condanna unanime per chi rifiuta di discutere sui sacrifici imposti ai nostri cittadini". Pittella: "Si dimetta".

MILANO - Jeroen Dijsselbloem colpisce ancora. Qualche giorno fa il presidente dell'Eurogruppo ha fatto infuriare mezza Europa sostenendo in un'intervista al Frankfurter Allgemeine Zeitung (rivolto con tutta evidenza alla Grecia e al sud del continente) che "non si possono spendere tutti i propri soldi in donne ed in vino e poi domandare aiuto". Oggi il ministro delle finanze olandese ha provato a scusarsi per quelle uscite ("starò più attento a scegliere le parole") ma è riuscito nel miracolo di mettere d'accordo tutta l'Unione, disertando il dibattito in seduta plenaria all'Europarlamento cui era stato invitato proprio per aggiornare l'aula sullo stato dei negoziati con Atene. Dijsselbloem si è giustificato con una lettera in cui spiegava di "non essere più disponibile all'appuntamento", aggiungendo un po' polemicamente di aver aggiornato i ministri economici della comunità sul tema solo poche settimane fa. Il numero uno dell'Eurogruppo si è detto comunque disponibile in futuro a un dibattito in plenaria all'Europarlamento, ma la spiegazione non è bastata a placare l'ira di Strasburgo.

"Esprimiamo condanna unanime contro Dijsselbleom per l'ennesimo rifiuto a rispondere alle domande sui sacrifici chiesti ai nostri concitatdini", ha scritto su Twitter il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani. "E' un ulteriore passo falso dopo le sue vergognose dichiarazioni - ha aggiunto Gianni Pittella, numero uno dei socialisti in aula -. Deve dimettersi".   L'assenza diplomatica del politico olandese ha - dal suo punto di vista - una spiegazione logica. L'intervista al quotidiano tedesco ha scatenato feroci polemiche indebolendone la posizione politica, con diversi politici Ue (tra cui Matteo Renzi) che hanno chiesto un cambio al vertice dell'Eurogruppo. La situazione per lui si è poi aggravata con la sconfitta del suo partito alle elezioni olandesi, voto che mette a rischio pure la poltrona nel governo nazionale. La partecipazione al dibattito di Strasburgo, visti i presupposti, si sarebbe così trasformata prevedibilmente in una via crucis che Dijsselbleom ha preferito evitare.

Nella lettera inviata agli Europarlamentari l'olandese è tornato sulle polemiche dei giorni scorsi. "La scelta delle parole è naturalmente personale, al pari del modo in cui vengono raccolte - ha scritto -. In futuro sarò anche più attento, poiché non è mai mia intenzione insultare le persone". "Nei giorni seguenti alla pubblicazione dell'intervista - continua Dijsselbloem - le mie parole sono state legate alla situazione nei Paesi del Sud Europa durante gli anni di crisi. E' assai negativo che questo legame sia stato fatto, poiché non è quello che ho detto. E di certo non era quello che intendevo". "La crisi ha impattato sulle società di tutta l'Eurozona - ha concluso -  con grandi costi sociali, e la solidarietà è stata pienamente giustificata. Purtroppo - ammette il ministro olandese - alcune persone si sono sentite offese dal modo in cui mi sono espresso". L'Eurogruppo tra l'altro tornerà ad occuparsi di Grecia questa settimana. Ma malgrado i progressi su alcuni punti dei negoziati, è difficile che si arrivi a un accordo per la chiusura della seconda fase del piano di salvataggio di Atene, visto che sulle pensioni in particolare le posizioni delle parti rimangono molto distanti.

di ETTORE LIVINI



Δεν υπάρχουν σχόλια:

Δημοσίευση σχολίου