Il sindaco dell'isola
delle Cicladi chiede ufficialmente al Louvre la restituzione della statua
ellenistica: "Dopo due secoli, è tempo che torni a casa"
La Grecia va alla guerra
per colpa di Afrodite. Sembra una storia già sentita, ma i paragoni con la
guerra di Troia reggono davvero poco.
Eppure qualcosa di vero
c'è, poiché è proprio l'antica dea dell'amore che sta sollevando un caso
internazionale che solletica l'orgoglio nazionale dei greci. A due secoli dal
ritrovamento l'isola di Milos, al centro delle Cicladi, chiede infatti
ufficialmente al museo parigino del Louvre la restituzione della Venere di
Milo, una delle più famose sculture di tutti i tempi.
L'opera d'arte, eseguita
intorno al 130 a.C., venne infatti ritrovata da un contadino nel 1820 spezzata
in due parti. Sequestrata dagli ufficiali ottomani che all'epoca controllavano
l'Ellade, venne acquistata da un ufficiale della marina francese e donata al re
Luigi XVIII.
Il sovrano la fece esporre
nel Louvre, dove ancora adesso rappresenta uno dei pezzi più pregiati di quella
collezione. A due secoli dal trasferimento in Francia, però, il sindaco di
Milos Gerasimos Damoulakis intende chiederne la restituzione: "Questo è
l'inizio di un tentativo di ottenere qualcosa che dobbiamo sia ai nostri
antenati che ai nostri nipoti", ha spiegato a Euronews.
Il tentativo è appoggiato
anche dal presidente Prokopios Paulopoulos, che in visita sull'isola ha
domandato a tutti i greci di "inviare messaggi di sostegno per il
necessario ritorno della Venere di Milo nell'isola che le ha dato i
natali".
L'obiettivo è riportarla a
casa entro il 2020, per il bicentenario del ritrovamento. Attualmente nel museo
archeologico dell'isola è esposta solo una copia. Che però ai greci ormai va
stretta.
http://www.ilgiornale.it/news/cultura/ora-grecia-chiede-macron-restituzione-venere-milo-1424354.html
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