Il monastero di
Hozoviotissa, il Grande blu, il trekking. E poi...
Le isole della Grecia sono
tutte belle, si sa. E quando gli amici ti chiedono "In quale isola mi
consigli di andare?", beh, difficile dare una risposta. Dipende dai gusti,
naturalmente. Dal tempo a disposizione, dalla voglia di esplorare, dal piacere
di trovarsi in completa solitudine o accanto a decine di altri
"ombrellomani" accaniti.
di Stefano Brambilla
Di sicuro, però, c'è
un'isola per ogni esigenza: dalle più piccole alle più grandi, dalle più
sconosciute alle più mondane, sarete sempre accontentati nella vostra ricerca
della perfezione. Anche perché, a parte qualche caso, c'è sempre un'altra isola
a poca distanza da quella in vui vi trovate. Quindi se proprio non vi va a
genio la vostra prima scelta, potete sempre cambiare.
In quest'articolo vi
raccontiamo cinque motivi per scegliere Amorgos, nelle isole Cicladi.
1. IL BLU
Un’amica, una volta, ci
disse: uh, Amorgós, che energia negativa, quelle rocce così scoscese, quel blu
così intenso, quel vento incessante. Tutto vero (a parte l’energia, forse): non
è un’isola facile. Ma c’è a chi piace proprio per questo – siamo tra quelli,
inutile dirlo. Il blu, poi, è davvero pazzesco. Merito della profondità del
mare. Besson girò qui Le grand bleu, non poteva trovare luogo migliore.
2. HOZOVIOTISSA
Per rimanere in tema: tanti
monasteri delle Cicladi sono costruiti in posizione panoramica sulla cima delle
colline, al calar del sole croci e cupolette offrono un ottimo primo piano per
le fotografie, insomma tutto è aggraziato e rotondo. Ad Amorgós no: il
monastero più famoso è schiacciato contro la scogliera, quasi appeso alle
rocce, dominato dalla falesia. Ma è una visione unica, una pennellata di bianco
sul rosso, uno spettacolo degno di un film. Strano che non ne abbiano mai
girato uno (Besson ha fatto troppo poca pubblicità? o magari siamo noi troppo
ignoranti).
3. I PIEDI
Aspra è aspra, l’isola,
l’avete capito. Ed è pure grande. Aspra più grande uguale trekking. Chi ama
camminare non rimarrà deluso: i sentieri sono tantissimi. Anche perché fino a
pochi anni fa l’asfalto per il Nord non esisteva proprio, e ci si muoveva giocoforza
su piste sterrate. Peccato solo il sole d’agosto, che incombe senza pietà. Un
giorno ci siamo messi in marcia da Egiáli verso sud: la grande randonnée, la
chiamavamo, memori delle grandi vie alpine. Siamo arrivati a Hóra (o meglio,
alla spiaggia di Agía Ánna… il bagno era stato un miraggio per sei ore) un poco
stremati. Ma che bello, il percorso tra i cespugli d’origano. E le viste.
Eccezionali.
4. THOLARIA E LANGADA
Piccoli paesi
nell’entroterra di Egiáli: niente di che, quattro case e stop, ma come si
mangia bene. E che atmosfera rilassata. Provare da Nikos (vedi sotto).
5. IL BLU
Sì, ma quello della notte.
Poche case e poche luci: le stelle non si lasciano scappare l’occasione.
Chora
INFO PRATICHE
Si arriva sull’isola con
il traghetto dal Pireo (8 ore; www.bluestarferries.com); oppure in aereo fino a
Páros o Náxos e poi traghetto. Due porti: Katápola e Egiáli.
Per mangiare, consigliato
O Nikos, all’inizio del paese di Langáda, con vista super panoramica e ottime
specialità; anche hotel (www.pagalihotel-amorgos.com); a Egiáli, il noto
Limani; a Katápola, il ristorante dell’hotel Minoa. Indispensabile il noleggio
di un’auto o di uno scooter per muoversi più agilmente. Per il trekking,
necessarie buone scarpe e acqua! Web: www.amorgos-tourism.com.
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