Nella nostra rassegna alla
scoperta della Grecia vi abbiamo portato in luoghi bellissimi. Vi abbiamo fatto
conoscere le meraviglie di questo straordinario Paese, dalle bellezze naturali
a quelle artistiche. I luoghi imperdibili, i paesaggi da sogno, dalla capitale
Atene alle isole infinite. Mare, montagna, aree archeologiche, chiesette e
monasteri ortodossi. Vi abbiamo segnalato le isole più belle della Grecia e le
loro spiagge stupende. Vi abbiamo portato alla scoperta degli arcipelaghi e
delle singole isole. Qui vi facciamo conoscere un’altra bella isola
dell’arcipelago delle Cicladi: Tinos.
Tinos, in italiano Tino,
fa parte delle Cicladi orientali. Si trova sopra le isole di Mykonos e Delos,
alle quali è piuttosto vicina, e sotto l’isola di Andros. A sud ovest si trova
invece l’isola di Syros. Più a largo a nord-ovest c’è l’isolotto di Giaros.
L’isola di Tinos ha una superficie prevalentemente montuosa e collinare che
misura circa 194 km², la cima più alta è il monte Tsikniàs a 726 metri sul
mare. Tinos è la quarta isola più grande delle Cicladi, dopo Naxos, Andros e Paros (quest’ultima appena più
grande di Tinos). È abitata da oltre
8.500 persone.
Fondata dagli Ioni, poi
colonizzata dai Fenici. Fu conquistata dell’impero romano, quindi da
dell’impero bizantino. All’inizio del XIII, come la altre Cicladi, Tinos entrò
a far parte dei domini veneziani nell’Egeo. La Serenissima controllò l’isola
più a lungo di tutte le altre isole delle Cicladi, solo nel 1715 dovette cedere
l’isola agli ottomani.
Tinos è poco turistica, un
piccolo paradiso incontaminato, dove il turismo internazionale solitamente non
arriva. È frequentata dai greci, soprattutto pellegrini, grazie al celebre
Santuario della Madonna dell’Annunciazione (Panagia Evangelistria o
“Megalochari”, colei che concede grandi grazie). Nel XIX secolo il ritrovamento
dell’icona della Vergine fu considerato un evento miracoloso ed ebbe perfino
un’importanza nella guerra di liberazione della Grecia dal dominio turco.
Proprio il santuario di Tinos è una delle mete più visitate dai pellegrini in
Grecia, soprattutto il 15 di agosto. Il Santuario di Panagia Evangelistria si
trova nel capoluogo Tinos o Chora. Il centro abitato si affaccia su una baia
della costa meridionale dell’isola, ed è il porto principale, dove attraccano
le navi e i traghetti.
Chiesa di Panagia
Evangelistria, Tinos (An. Antoniou,
CC BY-SA 3.0, Wikicommons)
Da vedere sul porto di Tinos
il monumento all’incrociatore greco Elli, che fu silurato e distrutto dagli
italiani il 15 agosto del 1940, durante la Seconda guerra mondiale, prima
dell’ultimatum di Mussolini alla Grecia dell’ottobre successivo.
Tra gli altri centri
abitati dell’isola, segnaliamo: Exomovourga e Panormos. Tinos è disseminata di
numerosi villaggi. Exomvourga (letteralmente Fuori dal borgo) è il nome del
municipio situato nell’entroterra a nord di Chora. Il suo territorio comprende
il monte omonimo, altro 640 metri e con una cima dalla particolare formazione
rocciosa, sulla cui vetta è stata posta una grande croce di marmo che viene
illuminata di notte. Il territorio del municipio di Exomovourga comprende tanti
paesini caratteristici, con le tipiche casette e chiesette bianche. I villaggi
sorgono intorno ai ruderi dell’antica fortezza veneziana.
Panormos (o Pyrgos) è un
villaggio situato sulla parte nord dell’isola di Tinos, dove visitare la chiesa
di Agios Nikolaos e il Museo dedicato allo scultore Yannoulis Chalepas, nato a
Tinos e importante figura dell’arte greca moderna. Nel vicino entroterra si
trovano cave di marmo. Panormos ha anche un piccolo porto affacciato sulla
costa nord orientale, dedito soprattutto alla pesca.
Segnaliamo, infine, il
villaggio di Ysternia, un piccolo ma caratteristico centro turistico della
parte nord-occidentale dell’isola. Il villaggio sorge sulle colline affacciate
sulla costa, mentre il porto e la spiaggia si trovano nella sottostante baia
naturale. Da vedere a Ysternia la chiesa di Agia Paraskevi.
Da vedere a Tinos anche le
caratteristiche piccionaie: strutture in pietra di due piani, costruite sul
fianco di una collina o sul ciglio di un burrone, decorate con motivi
geometrici elaborati. Sono presenti anche su altre isole della Cicladi, ma
Tinos è l’isola che ne ospita in numero maggiore. Il pianterreno serviva come
deposito di strumenti agricoli e sementi e solo il piano superiore era adibito
a piccionaia. Pare siano state introdotte dai veneziani.
L’isola di Tinos è famosa
per il mare cristallino. Tante solo le spiagge e baie poco frequentate, dove
prendere il sole e fare il bagno in assoluto relax. Tra le spiagge più
importanti segnaliamo: Angali e Kionia, vicine a Chora. Poi Agios Fokas, Agios
Sotis, Laouti, Agios Ioannis. Da non perdere anche le spiagge di Agios Romanos,
Agios Giannaki Porto, e Kolimvithra.
Spiaggia di Kolimvithra,
Tinos (Hans Peter Schaefer, Wikicommons)
Isole della Grecia: come
arrivare a Tinos
Si arriva a Tinos in nave,
con i traghetti che partono dal porto di Rafina, nella penisola dell’Attica,
sia diretti che con scalo ad Andros. Rafina
dista meno di 30 km dall’aeroporto internazionale di Atene. In alternativo si
può raggiungere Tinos da Mykonos, arrivando qui in aereo (quello di Mykonos è
l’aeroporto internazionale più vicino a Tinos), per poi prendere il traghetto o
l’aliscafo.
Sull’isola di Tinos ci si
sposta in autobus, oppure con auto e scooter a noleggio.
VIDEO: Isole della Grecia,
la guida di Tinos
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