Vai in vacanza nel
Peloponneso? Dimentica templi antichi e isole affollate tipici delle solite
mete in Grecia. Qui trovi arte bizantina, borghi fortificati e spiagge deserte.
Persino ad agosto.
Il Peloponneso con le sue
tre dita che si allungano nel Mediterraneo è un angolo di Grecia raggiungibile
con poche ore di volo, risparmiato dal turismo di massa persino ad agosto e,
soprattutto, splendido. Tra Messenia e Laconia trovi spiagge di ciottoli bianchi
e di sabbia dorata, ma anche minuscole chiese bizantine, borghi semi disabitati
e cittadelle a strapiombo su acque verdi e turchesi. Gli abitanti di questi
luoghi giurano di poter offrire il meglio di tutto: arte, natura, cucina. E non
hanno torto.
Primo dito: da Gialova a
Modone
Gialova
Puntando a ovest
dall’aeroporto di Kalamata, in un’ora arrivi al villaggio di Gialova, la base
perfetta per raggiungere una delle spiagge più belle della Grecia, Voidokilia.
La forma a “ventre di vacca” (la traduzione del suo nome) crea un bacino
d’acqua, mantenuto limpido dalle correnti, dove vivono pesci multicolore e
murene. Portati il necessario per fare snorkeling e per nuotare dal lido di
sabbia più fequentato (e senza ombrelloni) a quello deserto che si trova
proprio di fronte. Lì puoi davvero immaginarti naufraga su un’isola sperduta.
La sera Gialova è un
susseguirsi di taverne dove mangiare il pesce appena pescato. Ed è proprio in
riva al mare che si trova una casa su cui vengono proiettati i film della
Hollywood anni Cinquanta.
Modone
Un altro gioiello del
primo dito è il kastro di Modone, un vasto edificio militare veneziano che
risale al Quattrocento e ospita una cattedrale, un bagno turco, una cisterna e
un labirinto di passaggi sotterranei. È enorme, ma non fermati nella prima
parte perché se imbocchi la porta opposta a quella d’ingresso scopri un
gioiello. Grazie a un breve percorso rialzato sul mare arrivi a un isolotto su
cui sorge il Bourtzi, una piccola fortezza ottagonale. Il colpo d’occhio è
sorprendente perché la pietra bianca della torre brilla sotto il sole e si
riflette sulla superficie del mare.
Secondo dito: da Kardamili
a Gerolimenas
Kardamili
Qui il dito medio è il più
bello di tutti. La regione che occupa la penisola centrale del Peloponneso si
chiama Mani ed è una terra aspra con strade tortuose a picco sul mare che
costeggiano boschi e passano attraverso minuscoli borghi. Kardamili è un buon
punto di partenza per godersi le spiagge più belle, come quella di Gerolimenas
e la minuscola Kalamitsi conosciuta solo dalla gente del posto, e per vedere le
caratteristiche torri del Mani.
La loro storia è curiosa:
queste fortezze erano le abitazioni delle famiglie che si davano battaglia per
conquistare la pochissima terra fertile della regione. L’obiettivo di ognuna
era distruggere la torre vicina anche se si trovava solo a due metri di
distanza! Per fotografarle fermati lungo le curve della strada che segue il
litorale e passa dal villaggio di Vathia. Da lì in poi entri nel cuore
selvaggio del Mani, una serie di insenature, alcune con sabbia nera, che ti
portano fino alla grotta di Capo Tenaro dove, secondo il mito, si trova la
porta d’ingresso all’Ade.
Terzo dito: da Elafonisos
a Monemvasia
Simos
Quando passi al terzo dito
punta dritto a Neapolis dove c’è l’imbarco del traghetto per Elafonisos, un
atollo caraibico finito per caso nel mezzo del Mediterraneo. A Simos, dopo aver
superato una grande duna di sabbia, la vista si apre su due mezzelune di sabbia
bagnate da un mare che parte trasparente e diventa blu cobalto. Il luogo ideale
se viaggi con i bambini perché il fondale è basso, l’acqua è calda e i
camerieri del bar ai piedi della duna ti portano limonata ghiacciata e club
sandwich.
Monemvasia
Se riesci a lasciare
questo paradiso c’è un’ultima tappa, bellissima, che non puoi perdere. Monemvasia
è una Mont Saint-Michel alla greca, una città che sorge su uno sperone di
roccia collegato alla terra ferma da un’unica strada. Per visitarla evitando
turisti e sole cocente prendi il pullman che alle 8 del mattino parte da Gefyra
e ti porta in cima. Perditi nelle stradine strette fra le case di pietra del
borgo medioevale e poi sali alla città alta dove si trovano le rovine
dell’antica rocca e, a picco sull’Egeo, la chiesa di Agia Sofia che custodisce
affreschi bizantini e ancora ospita le celebrazioni importanti.
Come arrivare
Con Aegean un volo a/r su
Kalamata costa da 320 euro (it.aegeanair.com).
Come muoversi
Le due città agli estremi
del nostro itinerario sono a solo 4 ore di auto l’una dall’altra. Se vuoi
spostarti in autobus clicca ktelbus.com.
Se hai noleggiato un’auto,
percorri la strada da Sparta a Kalamata che attraversa la catena del Taigeto.
Il Passo di Langada è punteggiato di platani e pini.
A 3 km a nord di Aeropoli
trovi Limeni, un borgo a mezzaluna dove fermarti a mangiare. Da Takis il pesce
è pescato e pulito sotto i tuoi occhi. Qui vengono a deporre le uova le
tartarughe.
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