In Sicilia sono
molte le località che hanno fatto la storia della Magna Grecia; di quel popolo
e di quella cultura sono state le protagoniste per secoli. Tra queste si
colloca Siracusa.
Nel corso del VI
secolo Siracusa si ampliò ulteriormente nel quartiere residenziale della Tyche,
a nord di Acradina, e in quello monumentale dellaNeapolis, oggi straordinaria
area archeologica, si compie un viaggio nella storia che affonda le radici nel
VII secolo a.C., quando si scavavano le colline calcaree per ricavare grossi
blocchi di pietra.
Una pietra porosa
e conduttrice d’acqua che col tempo ha dato origine alla lussureggiante
vegetazione, una vera e propria oasi urbana. Fra le grotte intagliate dagli schiavi
ve n’è una dall’andamento sinuoso e dall’acustica perfetta, l’Orecchio di
Dionisio: un nome dategli dal Caravaggio suggestionato da una leggenda che
vedeva protagonista il tiranno Dionigi sorpreso ad origliare trame contro la
sua persona.
Vista del
prospetto laterale esterno: incorporamento delle colonne greche del tempio di
Atena
L’area comprende
il Teatro greco, tra i più grandiosi del mondo antico, ha un diametro di 140
metri e risale al V secolo a,C. Degna di visita è l’Ara di lerone o Cerone, il
più grande altare di età greca che sia giunto fino ai nostri giorni. E ancora,
le Latomie, sfruttate come cave per la costruzione del nuovo quartiere della
Neapolis, risalgono probabilmente al V secolo a.C.
Superato il ponte
Nuovo che collega Siracusa all’isola di Ortigia, ci si trova in piazza Pancali,
con i ruderi del tempio di Apollo risalente al VI secolo a.C. Dalla piazza si
imbocca via XX Settembre, dove emergono tratti delle mura greche.
I Greci portarono
in Sicilia soprattutto la loro cultura militare e le loro incredibili
fortificazioni, che per l’epoca erano davvero ingegnose.
In una elle più
fiorenti polis del Mediterraneo,sin dalla vicina piazza Duomo, l’Akropoli, lo
sguardo si perde fra i dettagli delle facciate barocche dei tanti palazzi,
compreso il municipio.
In questa piazza
sorgeva uno dei più sfarzosi templi greci dedicato ad Atena, il cui simbolo,
uno scudo in oro, campeggiava nella facciata un tempo rivolta al mare,
diventando con il sole riflesso un faro per i naviganti. Questo tempio è stato
inglobato in quello che oggi è il Duomo.
Duomo di Siracusa
II castello
Eurialo è la più geniale opera di architettura militare giunta sino a noi dal
mondo greco. Costruito da Dionisio nel IV secolo a.C. Il forte è preceduto da
tre fossati scavati nella roccia; nel terzo sono visibili i tre pilastri che
sorreggevano il ponte levatoio, a collegamento di una prima postazione di
difesa al maschio centrale, vero nucleo difensivo.
Siracusa è dunque
una città ricca di storia e di fascino, da inserire a pieno titolo negli
itinerari turistici che vogliono ripercorrere i fasti della Magna Grecia.
I Greci e la
cultura del vino
Furono i Greci a
diffondere in Italia la coltivazione della vite e la cultura del vino.
Il “vino greco”,
che costituì per molti secoli uno dei prodotti di punta della Magna Grecia,
ricordava nel nome quell’origine. Altri furono ilFalerno, il Piceno, il
Sorrento, UCecubo, UPeligno, il Sabino. Di tutte queste varietà esistevano
diversi tipi.
Si trattava
spesso di vini aromatizzati con vari ingredienti, erbe, spezie, miele: tale era
il gusto dell’epoca; ancora nel Medioevo il vino era considerato una materia
prima da rifinire più che un prodotto finito. Il gusto era talvolta
condizionato dalle necessità di conservazione: a tal fine anche il vino,
esattamente come le carni, i formaggi o i pesci, veniva sottoposto a
trattamenti che consentivano di ‘tenerlo’più a lungo. Un vino affumicato si
produceva a Benevento.
Diffusa era anche
l’abitudine, portata in Italia dai Greci e conservatasi nel mondo romano, di
salare il vino con una piccola quantità di acqua di mare.
Ancora una volta
dunque la Grecia è la nazione che per prima nel Mediterraneo ha introdotto usi
e costumi che poi si sono diffusi in tutta Europa e in tutto il mondo.
Siracusa è dunque
una città ricca di storia e di fascino, da inserire a pieno titolo negli
itinerari turistici che vogliono ripercorrere i fasti della Magna Grecia.
La città di santa
Lucia
Siracusa offre ai
turisti cultura, storia, bellezza paesaggistica e gastronomia tutto l’anno, ma
in particolare è d’estate che la città dà il meglio di sè.
All’interno del
Duomo o sono custoditi: l’unica reliquia di Santa Lucia rimasta nella sua città
natale e la statua in argento che in dicembre e maggio esce in processione con
tutti gli onori riservati alla patrona.Come tradizione vuole, il simulacro sarà
portato a spalla dalla Cattedrale sino alla Basilica di santa Lucia al
Sepolcro, dove rimarrà sino al giorno dell’Ottava per poi rientrare in
cattedrale a seguito di migliaia di fedeli.
Santa Lucia 1527,
di Antonello Gagini– foto di Giovanni Dall’Orto. (Fotografia autoprodotta)
Secondo
l’agiografia ufficiale, Lucia nacque in una casa di Ortigia tra il 203 e il
285. Erano quelli gli anni delle persecuzioni dei cristiani e Lucia fu una
delle vittime dei soprusi del pretore di Siracusa,Pascasio che – si dice, per
una passione negata – la accusò di disobbedire all’editto di Dioclezianoche
vietava espressamente il culto ai cristiani. Il martirio della Vergine fu
segnato dal miracolo: torturata a lungo, Lucia non cedette mai, e né il fuoco
né la violenza riuscirono a scalfire il suo corpo. La morte avvenuta il 13
dicembre del 304, fu causata da una coltellata al collo secondo le fonti greche,
mentre la tradizione latina vuole che la Santa siracusana sia sta decapitata.
Il corpo di Lucia
rimase a Siracusa sino al 1038 quando il generale bizantino Giorgio Maniace,
entrato a Siracusa penso di trafugare le reliquie per trasportarle a Costantinopoli.
Nel 1204 una crociata dirottata su Costantinopoli dai veneziani fece si che
questi si impadronissero delle reliquie della Santa e la trasponessero a
Venezia, nella chiesa di S.Geremia, dove tuttora si trova Nei secoli successivi alcuni frammenti fecero rientro a Siracusa: tre frammenti di costole sono oggi
installate nel petto del simulacro.
A Siracusa lla
santa è dedicata la chiesa vicina al Duomo che custodisce una tela del
Caravaggio, fermatesi a Siracusa dall’amico pittore Minniti dopo esser fuggito
da Malta. All’artista si deve anche l’affascinante nome di una delle cave di
pietra della città greca.
Tanti altri sono
i luoghi segreti e non che custodisce Siracusa, una meta da mettere sicuramente
negli itinerari di viaggio in Sicilia.
Scritto da
Gabriele Zompì
Duomo di Siracusa – Foto di Guillaume
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