In seguito di una
ricerca esplorativa subacquea, la prima sistematica inaugurata da enti greche
(un gruppo di 20 scienziati finanziato dalla Fondazione britanica Horon Frost
che sostiene l’archeologia marina nel est del Mediterraneo), presso le coste
orientali di Salamina (la regione di Ambelaki-Kinosoura) nei mesi di Novembre e
Dicembre di 2016, il Ministero Greco di Cultura ha annunciato la scoperta di un
porto di carattere commerciale e militare della città classica e ellenistica di
Salamina.
La ricerca di
questa area di grande rilievo storico è stata eseguita in un ambiente marino
inquinato ed è rientrata in un programma triennale. Secondo il Ministero di
Cultura il porto è il più importante e vicino allo stato Ateniese, dopo i tre
porti di Pireo (Kantharos, Zea, Munichia) e proprio lì fu assemblata la flotta
greca unita alla vigilia della grande battaglia navale del 480 a.C. contro i
Persiani.
Si tratta di una
battaglia navale tra l’alleanza delle città greche guidata da Temistocle e
l’Impero Persiano sotto il Re Serse che finì con una vittoria dei greci,
nonostante il fatto che la flotta persiana fu più numerosa. Prese luogo nel
golfo di Saronico, fra l’isola di Salamina e Attica. Questa battaglia fu
l’apice della seconda invasione dei Persiani in Grecia. Secondo Erodoto, la
flotta dell'alleanza greca contava 378 triremi e la flotta persiana 1,207
triremi (più di un terzo furono perse a causa delle tempeste e 50 durante la
battaglia navale).
Il porto si trova
vicino ai monumenti della vittoria, mentre riferimenti all' antico porto di
Salamina possono essere trovate nelle opere del geografo Skilax (4o secolo
a.C.), del geografo Stravon (1o secolo a.C. – 1o secolo d.C.) e dell'
escursionista Pausania (2o secolo d.C.).
La ricerca ha
anche rintracciato l’esistenza di reperti antichi nella regione del golfo di
Ambelakia, strutture del porto, fortificazioni e altri edifici attraverso
forografie aeree e la documentazione topografica e architettonica della
regione.
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