La Grecia è
fallita 10 anni fa. Dove è la Grecia ora, dopo tre programmi di salvataggio,
270 miliardi di euro in prestiti e due tagli del debito? Allo stesso punto di
prima, nello stesso buco nero, e affondiamo sempre di più ogni giorno.
07/09/18
Una
ragione fra le altre è che le richieste per il taglio del debito stanno
impedendo investimenti e consumi. Ora la Troika ha ufficialmente terminato il
commissariamento del paese, ma cosa è cambiato in realtà ? I debiti pubblici
non si sono ridotti, ma innalzati. Abbiamo solo più tempo per ripagare il
debito cresciuto: lo Stato è tuttora fallito, i cittadini sono diventati più
poveri, le società ancora falliscono e il nostro Pil è calato del 25%. Tsipras,
la Troika, il governo tedesco e la Ue puntano tutti a un avanzo di bilancio? Il
surplus è reale, non è una bugia. Ma è stampato nella carne e nel sangue che lo
Stato estrae da un settore privato morente. Appare chiaro che sia un crimine
contro la logica, non un salvataggio o un successo. Mostrano statistiche di
miseria più che di successo. Hanno cambiato le regole, così possono dire che il
salvataggio della Grecia è un successo. “Se non funziona, prova con il martello
più grande”. Non è solo contro la logica: è un crimine contro il popolo degli
Stati Ue, dal Portogallo alla Germania.Chi ha mentito? Tutti loro! Il governo
greco, il Fmi, la Bce, tutti. E voi tedeschi siete stati ingannati dalla
signora Merkel, due volte. La prima volta quando è entrata nel Bundestag per il
primo pacchetto di salvataggio e ha detto che era un atto di solidarietà verso
la Grecia, quando i soldi erano destinati alle banche francesi e tedesche che,
contro ogni logica, avevano prestato i soldi alla nostra oligarchia. Prima del
2002 la Grecia aveva mentito per entrare nell’euro con statistiche falsate, e
ora – dopo tutti questi anni di “salvataggio” – dovrebbe finalmente rispettare
i criteri dell’euro? Sicuramente no! Prima di tutto, pensate veramente che la
Ue e Berlino siano stati ingannati dalle statistiche greche? Lo hanno sempre
saputo. Erano conniventi già nella manipolazione statistica dell’Italia, perchè
i politici avevano realmente bisogno che l’Italia entrasse nell’Ue. La Grecia
entrò sulla base della stessa manipolazione intenzionale delle regole. Regole
che non potevano essere rispettate e che sono impossibili da rispettare ora.
Chiudere un occhio fu una concessione che l’allora cancelliere Kohl fece a al
presidente francese Mitterrand per il suo via libera alla riunificazione della
Germania. Wolfgang Schaeuble era presente, e lui e la Bundesbank sapevano che
non avrebbe funzionato. Ed è rimasto sulle sue posizioni.Schaeuble appoggiava
l’uscita con miliardi in aiuti, cosicché la Grecia potesse riadattarsi all’euro
e, a un certo punto, rientrare o andare avanti per la sua strada. Col senno di
poi, aveva ragione? Per lo meno non aveva completamente torto, ma quello che
voleva veramente dire era: andatevene via dall’euro. Lui ci voleva fuori per
sempre. E se non ha funzionato è perchè vide che, con l’Italia, si avvicinava
una catastrofe molto più grande. Che senso ha cacciare qualcuno pagando una
grande quantità di denaro, per un breve periodo di tempo? Non ci sarebbe stata
poi nessuna ragione per tornare ad un euro mal costruito e che sarebbe costoso
per la Grecia. Se potessi scegliere, in quale governo entrerei: quello del mio
vecchio amico Alexis Tsipras o di Schaeuble? In nessuno dei due. Ma, se mi
chiedete di chi mi fidi di più, la mia risposta è chiara: Wolfgang Schaeuble.
Perché? In tutto questo tempo, lui è stato l’unico che ha detto almeno una
parte della verità. Io credo alle cose che mi ha detto privatamente, anche se
non era sempre la stessa cosa che diceva in pubblico ai tedeschi. Ha sempre
mantenuto la sua parola, con me. E la signora Merkel? Mai: mi è sempre sembrata
senza aspirazioni e visione. Lei passerà alla storia come il politico che ha
avuto quasi tutte le possibilità per unire l’Europa, portarci nel futuro e
implementare le riforme, ma poi ha fallito nell’approfittare dell’occasione
storica.(Yanis Varoufakis, dichiarazioni rilasciate al “Bild” per una recente
intervista sulla situazione greca, ripesa da “Scenari Economici”. Paolo Barnard
ricorda che Varoufakis, quand’era ministro con Tsipras, ignorò l’offerta
sovranista avanzata da Warren Mosler per salvare il paese; con Tsipras,
Varoufakis gli preferì Jamie Galbraith, che predispose la Grecia a subire le
devastanti imposizioni della Troika che hanno trasformato la Grecia “risanata”
in un paese del terzo mondo. Il problema, alla radice? Il debito greco, come
gli altri in Eurozona, è chiamato “pubblico” ma in realtà è denominato in euro
e detenuto da banche private, anziché dalla banca centrale controllata dal
governo, come avviene nel resto del mondo, dove il potere di spesa è
virtualmente illimitato e quindi non condizionato dal rischio-spread). La Grecia è
fallita 10 anni fa. Dove è la Grecia ora, dopo tre programmi di salvataggio,
270 miliardi di euro in prestiti e due tagli del debito? Allo stesso punto di
prima, nello stesso buco nero, e affondiamo sempre di più ogni giorno. Una
ragione fra le altre è che le richieste per il taglio del debito stanno
impedendo investimenti e consumi. Ora la Troika ha ufficialmente terminato il
commissariamento del paese, ma cosa è cambiato in realtà ? I debiti pubblici
non si sono ridotti, ma innalzati. Abbiamo solo più tempo per ripagare il
debito cresciuto: lo Stato è tuttora fallito, i cittadini sono diventati più
poveri, le società ancora falliscono e il nostro Pil è calato del 25%. Tsipras,
la Troika, il governo tedesco e la Ue puntano tutti a un avanzo di bilancio? Il
surplus è reale, non è una bugia. Ma è stampato nella carne e nel sangue che lo
Stato estrae da un settore privato morente. Appare chiaro che sia un crimine
contro la logica, non un salvataggio o un successo. Mostrano statistiche di
miseria più che di successo. Hanno cambiato le regole, così possono dire che il
salvataggio della Grecia è un successo. “Se non funziona, prova con il martello
più grande”. Non è solo contro la logica: è un crimine contro il popolo degli
Stati Ue, dal Portogallo alla Germania.
Chi ha
mentito? Tutti loro! Il governo greco, il Fmi, la Bce, tutti. E voi tedeschi
siete stati ingannati dalla signora Merkel, due volte. La prima volta quando è
entrata nel Bundestag per il primo pacchetto di salvataggio e ha detto che era
un atto di Yanis Varoufakissolidarietà verso la Grecia, quando i soldi erano destinati
alle banche francesi e tedesche che, contro ogni logica, avevano prestato i
soldi alla nostra oligarchia. Prima del 2002 la Grecia aveva mentito per
entrare nell’euro con statistiche falsate, e ora – dopo tutti questi anni di
“salvataggio” – dovrebbe finalmente rispettare i criteri dell’euro? Sicuramente
no! Prima di tutto, pensate veramente che la Ue e Berlino siano stati ingannati
dalle statistiche greche? Lo hanno sempre saputo. Erano conniventi già nella
manipolazione statistica dell’Italia, perchè i politici avevano realmente
bisogno che l’Italia entrasse nell’Ue. La Grecia entrò sulla base della stessa
manipolazione intenzionale delle regole. Regole che non potevano essere
rispettate e che sono impossibili da rispettare ora. Chiudere un occhio fu una
concessione che l’allora cancelliere Kohl fece a al presidente francese
Mitterrand per il suo via libera alla riunificazione della Germania. Wolfgang
Schaeuble era presente, e lui e la Bundesbank sapevano che non avrebbe
funzionato. Ed è rimasto sulle sue posizioni.
Schaeuble
appoggiava l’uscita con miliardi in aiuti, cosicché la Grecia potesse
riadattarsi all’euro e, a un certo punto, rientrare o andare avanti per la sua
strada. Col senno di poi, aveva ragione? Per lo meno non aveva completamente torto,
ma quello che voleva veramente dire era: andatevene via dall’euro. Lui ci
voleva fuori per sempre. E se non ha funzionato è perchè vide che, con
l’Italia, si avvicinava una catastrofe molto più grande. Che senso ha cacciare
qualcuno pagando una grande quantità di denaro, per un breve periodo di tempo?
Non ci sarebbe stata poi nessuna ragione per tornare ad un euro mal costruito e
che sarebbe costoso per la Grecia. Se potessi scegliere, in quale governo
entrerei: quello del mio vecchio amico Alexis Tsipras o di Schaeuble? In
nessuno dei due. Ma, se mi chiedete di chi mi fidi di più, la mia risposta è
chiara: Wolfgang Schaeuble. Perché? In tutto questo tempo, lui è stato l’unico
che ha detto almeno una parte della verità. Io credo alle cose che mi ha detto
privatamente, anche se non era sempre la stessa cosa che diceva in pubblico ai
tedeschi. Ha sempre mantenuto la sua parola, con me. E la signora Merkel? Mai:
mi è sempre sembrata senza aspirazioni e visione. Lei passerà alla storia come
il politico che Varoufakis con Schaeubleha avuto quasi tutte le possibilità per
unire l’Europa, portarci nel futuro e implementare le riforme, ma poi ha
fallito nell’approfittare dell’occasione storica.
(Yanis
Varoufakis, dichiarazioni rilasciate al “Bild” per una recente intervista sulla
situazione greca, ripesa da “Scenari Economici”. Paolo Barnard ricorda che
Varoufakis, quand’era ministro con Tsipras, ignorò l’offerta sovranista
avanzata da Warren Mosler per salvare il paese; con Tsipras, Varoufakis gli
preferì Jamie Galbraith, che predispose Atene a subire le devastanti
imposizioni della Troika che hanno trasformato la Grecia “risanata” in un paese
del terzo mondo. Il problema, alla radice? Il debito greco, come gli altri in
Eurozona, è chiamato “pubblico” ma in realtà è denominato in euro e detenuto da
banche private, anziché dalla banca centrale controllata dal governo, come
invece avviene nel resto del mondo, dove il potere di spesa è virtualmente illimitato
e quindi non condizionato dal rischio-spread).
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