I droni usati per stanare gli evasori fiscali. L’idea
arriva dalla Grecia, una delle mete preferite dai vacanzieri che prendono
d’assalto ogni anno le isole del paese durante i mesi estivi.
Il turismo è un motore di crescita e entrate fiscali
indispensabili per l’economia ellenica, che rappresenta circa un quinto del
prodotto interno lordo greco. E proprio per reprimere un’evasione fiscale
sfrenata nelle zone calde delle vacanze che gli ispettori del Ministero delle
finanze, insieme alla Guardia costiera hanno lanciato il progetto dei droni su
Santorini, l’isola molto popolare tra i turisti.
Scopo è verificare se gli operatori che offrono viaggi
giornalieri brevi rilascino le dovute ricevute fiscali a tutti i loro
passeggeri. Gli ispettori e la guardia costiera hanno così impiegato i droni
sulle imbarcazioni nel tentativo di reprimere le condotte illegali. Secondo le
autorità greche finora sono state
sorprese nove navi da turismo che non hanno rilasciato ricevute, con guadagni
non dichiarati per un totale di 25 000 euro. Grazie ai dati provenienti dai
droni, le autorità sono state in grado di stabilire quanti passeggeri erano a
bordo, quindi hanno fatto un controllo incrociato con le ricevute dichiarate e
le ispezioni in loco e sono arrivati a quella cifra.
“Abbiamo usato i droni per la prima volta su base
sperimentale per monitorare il numero di turisti a bordo”.
Così un funzionario presso l’Autorità indipendente per le
entrate pubbliche che ha aggiunto come i risultati sono stati eccellenti. Che
sia di esempio per altri paesi?
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