Dopo otto
anni di austerity lo scorso 20 agosto la Grecia si è avviata verso la fine
della stagione del salvataggio finanziario ma affermare che il Paese è risanato
è tutt’altra cosa.
La Grecia
infatti rimare ancora fortemente indebitata e sottoposta al monitoraggio
fiscale anche se in maniera molto meno forte da parte dell’Ue e del Fondo
monetario internazionale e e come ha riportato tempo fa il Financial Times, in
cambio Atene dovrà perseguire una media di avanzi primari di bilancio del 2,2%
del Pil fino al 2060 (e 3,5% fino al 2022).
Qualche giorno
fa il premier greco Alexis Tspiras aveva annunciato l’impegno del suo governo a
ridurre gradualmente l’imposta sulle società dal 29% al 25% a partire dal
prossimo anno, insieme ad un taglio dell’IVA dal 2021 e un taglio tra il 30% e
il 50% dell’imposta sugli immobili.
Nel corso di
un’intervista al quotidiano
Naftemporiki, il ministro delle finanze ellenico Euclide Tsakalatos ha
annunciato un nuovo allentamento dei controlli sui capitali molto presto. Era
luglio 2015 quando Atene per arginare la fuga di liquidità dalle sue banche ha
imposto controlli sui capitali e ora l’annuncio del ministro.
“La Grecia
prevede di ridurre ulteriormente i controlli sui capitali e presto verranno eliminate tutte le
restrizioni imposte tre anni fa. (…) Con questo nuovo allentamento completeremo
il secondo pilastro dei regolamenti riguardante i prelievi di contante e
l’apertura di conti bancari e entreremo nella fase finale per la piena
abolizione dei controlli sui capitali, il terzo e ultimo pilastro..in materia
di restrizioni sul trasferimento di capitali all’estero”.
Il 1°
gennaio 2019 invece dovrebbe entrare in vigore il taglio sulle pensioni.
Inizialmente si era paventato un rinvio del taglio ma la Commissione Ue ha negato seccamente.
“Pacta sunt servanda” ha sentenziato Alexander Winterstein, portavoce di
Bruxelles.
“Bisogna
realizzare quanto era stato accordato in precedenza”.
Così il
portavoce della Commissione che ha anche rifiutato di confermare o negare le
informazioni in possesso della stampa secondo le quali Atene e Bruxelles
avrebbero raggiunto un accordo per abbandonare i tagli durante la missione
delle istituzioni ad Atene.
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