Marni - Primavera-Estate 2019 - Womenswear - Milano - © PixelFormula
Spesso, nel mezzo della stagione delle sfilate il
pubblico sembra quasi fremere, bramoso di assistere a un défilé in cui si
proponga una visione nuova e provocatoria della moda, alla disperata ricerca di
qualcosa di fresco e rivoluzionario. E questo è proprio quello che gli invitati
hanno ottenuto con lo show e la collezione davvero brillanti di Francesco Risso
per Marni, presentati una soleggiata domenica mattina a Milano.
Di Godfrey Deeny
Versione italiana di Gianluca Bolelli
Dopo quattro giorni in gran parte dedicati a riedizioni
rispettose del DNA di molte case, è stato meraviglioso vedere Risso
intraprendere un nuovo, coraggioso percorso. Il suo punto di partenza, la
Venere di Milo, che è apparsa in più forme in alcune sorprendenti stampe di
seta, è stato mescolato con foto di architettura classica, arte statuaria e
pois etnici.
“Ho esaminato la storia dei miei acquisti online e
c’erano almeno 10 Veneri di Milo. E una marionetta da dito del dottor
Frankenstein, e ho pensato: ‘Come sarebbe il Dr. Frankenstein che riporta in
vita la Venere di Milano?’ Qundi ho creato una collezione con classicismo e
metamorfosi in atto. Sono statue che vivono, che respirano, ma tutte in
disordine, o amazzoni 3D, o nereidi perdute dentro a labirinti. Tutte creature
di un Olimpo geneticamente modificato”, ha detto Risso, con tutti i discorsi
fantasiosi un po’ ampollosi tipici di un vero creatore di moda.
Gli abiti tradizionali sono stati rivoluzionati, come i
vestiti pieghettati del XVIII secolo, rifatti con bustier in pelle color ecrù;
o gli abiti rifiniti con combinazioni di pelliccia, decorazioni natalizie,
ciondoli e catene; o gli abiti per i party da dea greca tagliati con
angolazioni sbalorditive e ornati da piccole pietre, proprio come quelli della
collana che indossava lo stesso designer.
Il cast sfoggiava capelli gellati pettinati all’ingiù;
occhiali da sole rock a forma di chitarra; eyeliner da moglie di faraone
egiziano, ed enormi collane a catena. Tutte sfilavano con orgogliosa e fiera
autorità, caricate dall'inventiva di questi vestiti.
A volte, l'effetto totale dava la sensazione di qualcosa
di troppo, ma non puoi creare del pathos fashion senza infrangere qualche
codice. Inoltre, nessuno a Milano riesce a costruire set più suggestivi di
Risso, che ha fatto sedere il suo pubblico su oltre cento letti ben fatti – in
stile Art Decò, casa di campagna, reparto ospedaliero, dormitorio scolastico,
eccetera.
“Intimità”, ha sorriso lo stilista, che ha trotterellato
dentro e fuori le quinte per ricevere un applauso assordante.
Anche sotto il suo stimato predecessore, Consuelo
Castiglioni, Marni ha infranto tante regole – è stato il primo brand ad offrire
i leggings da uomo come articolo indipendente. Ma nulla e nessuno ci aveva
preparato per assistere a questa insurrezione fashion.
Perciò risulta profondamente ironico aprire la pagina
Wikipedia su Marni, che non fa menzione di Risso, neanche una volta. Forse la
prossima volta che qualcuno in azienda acquisterà qualcosa online, potrebbero
organizzare un aggiornamento? A parte questo, il regno di Risso da Marni si sta
dimostrando molto fertile.
Di Godfrey Deeny
Versione italiana di Gianluca Bolelli
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