Cargese (in francese Cargèse, in greco Καργκέζε Kargese, in corso Carghjesi o Carghjese, fino al 1801 Cargese) è
un comune francese di 1.134 abitanti situato nel dipartimento della Corsica del
Sud nella regione della Corsica. Nel comune esistono ancora diverse famiglie di
origine greca.
Da Cargese, o più precisamente da Revinda, inizia un sentiero escursionistico per il monte Cinto.
Nel 1676, 730 famiglie greche originarie
di Oitylo, nel sud del Peloponneso nella zona della penisola di Mani per
sfuggire alla dominazione turca
sbarcarono in Corsica, avendo ottenuto dalla Repubblica di Genova il permesso
di trasferirvisi. I Greci ebbero in concessione ampi terreni disabitati nella
zona di Paomia, nell'entroterra di Sangone, e vi costituirono una prima
colonia: accolti in modo ostile dalla popolazione locale, i profughi vennero a
più riprese attaccati durante le rivolte antigenovesi del 1715 e del 1729,
trovando rifugio nella piazzaforte di Ajaccio nel 1735 (qui esiste ancora una
cappella di rito greco). A partire dal 1769 si trasferirono infine, sotto la
protezione francese, a Cargese. Il villaggio fu ancora attaccato dai corsi nel
1793, durante la Rivoluzione, e la popolazione dovette sfollare ancora una
volta ad Ajaccio. Ridotti di un terzo degli effettivi, i cargesini poterono
fare ritorno alle loro case soltanto quattro anni dopo.
Oggi il dialetto neogreco di Cargèse è completamente
estinto. Le ultime fasi di questa parlata furono osservate dal linguista O.
Parlangèli, che nel 1952 parla di un numero limitatissimo di individui,
distribuiti in due nuclei familiari, ancora in grado di praticarla.
L'estinzione del dialetto neoellenico non ha impedito il mantenimento dei cognomi
originari (Καποδημάκoς Kapodimakos =
Capodimacci, Δραγάκoς Dragakos = Dragacci, Φρυμιγάκoς Frymigakos = Frimigacci, Γαριδάκoς Garidakos = Garidacci, ΠετρολάκicPetrolakis =
Petrolacci, ΡαγατζάRagatzas =
Ragazzacci, Βογλιμάκoς Voglimakos = Voglimacci, Ζανετάκης Zanetakis =
Zanetacci), di un certo numero di prestiti lessicali passati al dialetto corso
successivamente affermatosi, e soprattutto degli usi liturgici greco-cattolici
in una delle due chiese dell'abitato. Queste memorie costituiscono oggi il principale
elemento di specificità culturale della comunità cargesina.
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