Anche Desfa
(Operatore di distribuzione della rete greca del gas naturale) dopo le
resistenza ideologiche di un pezzo Syriza passa alla nuova gara per la
privatizzazione: senza cessioni degli asset non ci saranno né prestiti ad Atene
né eventuali dibattiti sul debito, recita il ritonello della troika.
Per cui il fondo
preposto, Taiped, ha deciso per annullare la precedente gara e si procederà ad
una nuova asta per cedere il 66%: di cui il 31% detenuta dalla stassa Taiped e
il 35% dalla Hellenic Petroleum. Il precedente dello scorso novembre non è
andato a buon fine: la maggioranza di Desfa era stata promessa alla società
azera Socar per 400 milioni ma l'operazione fallì.
Socar gestisce
due raffinerie di petrolio nel paese e tutti gli idrocarburi, oltre a sovrintendere
ai consorzi internazionali che si stanno sviluppando per gestire i nuovi
progetti di petrolio e gas in quel di Baku. Del valore complessivo di 20
miliardi, ha un marchio esteso in Georgia, Ucraina, Romania e Svizzera. La sua
presenza nell’area dell’Egeo ricchissima di idrocarburi e quindi nel
Mediterraneo avrebbe potuto significare un riequilibrio delle forze in campo e
delle strategie geopolitiche. Ma qualcuno pensa dopo dopo Tap era necessario
riequilibrare proprio il "troppo azero".
Ad oggi
principali candidati sono 3, gli olandesi di Gasunie gas, i belgi di Fluxys e i
romeni di Transgas.
scritto da Giorgio Fthia
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