Πέμπτη 16 Μαρτίου 2017

Grecia, nelle case famiglia dove vivono i figli della crisi (fotos)

Grecia, nelle case famiglia dove vivono i figli della crisi

Nella Grecia della crisi economica aumentano i genitori costretti a lasciare i propri figli all'interno di una casa famiglia perché non sono in grado di provvedere a loro esigenze

La casa famiglia di Kallithea, comune di 100mila anime alle porte di Atene, è stata fondata circa un secolo fa per accogliere gli orfani di guerra. Oggi la struttura è diventata, suo malgrado, un simbolo dello sgretolamento del tessuto sociale provocato dalla crisi economica in Grecia. "Sono sempre di più i genitori che ci chiedono di occuparci dei loro figli durante la settimana, perché non sono in grado di provvedere ai loro bisogni primari", afferma Iro Zervaki, direttore della casa famiglia.

Stando ai dati diffusi dall'Onu, ad oggi in Grecia un quarto della forza lavoro è disoccupata ed è cresciuto il numero dei bambini che versano i condizioni di povertà. Molti genitori sono costretti a fare affidamento sulle pensioni dei nonni per poter arrivare a fine mese ma oramai anche queste hanno subito numerosi tagli, condizionando fortemente il ménage familiare.

È dunque aumentato il numero di chi, incapace di assicurare cibo e un tetto sopra la testa ai propri figli, è stato costretto ad affidare i bambini alla casa famiglia durante la settimana. I piccoli alloggiano nella struttura dal lunedì al venerdì e tornano con i genitori il week-end. "Ci sono però dei casi più gravi - spiega l'assistente sociale Anthoula Zarmakoupi - Alcuni hanno perso la casa e non possono riprendersi i figli nemmeno il fine settimana".

Al momento sono circa 40 i bambini in lista d'attesa per entrare nella casa famiglia - che dispone di soli 25 posti letto - un numero quattro volte superiore rispetto agli anni precedenti. E, assicura Zervaki, se le cose nel Paese non migliorano velocemente potrebbe venire a mancare anche questo servizio. La struttura si trova sotto organico e il taglio dei finanziamenti da parte dello Stato mette in dubbio la sua sopravvivenza per il prossimo anno. "Ora riesco a pagare solo la metà dello stipendio ai dipendenti", afferma il direttore.

All'interno della casa famiglia le coperte blu coprono i pochi letti addossati ai muri delle camere spoglie. Fuori, nel cortile chiassoso, una bambina tira la manica dell'assistente sociale. "Quando viene a prendermi la mamma?", chiede. "Abbiamo avuto qualche problema - spiega Zervaki - Alcuni bambini hanno cercato di fuggire per raggiungere i propri genitori, correndogli dietro. La situazione non si risolverà certo dall'oggi al domani, ma speriamo non ci voglia ancora molto".

di ALESSANDRA DEL ZOTTO

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